(Torino 1871–1958 Roma)
Studio per mosaico (con motivo compenetrato), ca. 1929, firmato Balla, tempera e oro su cartoncino (eseguito sul verso di una fotografia), 16 x 23,2 cm, con cornice, (MCC)

Certificazione fotografica:
Archivio Elena Gigli, Roma, 14 marzo 2016, n. d’archivio 2016-642

Provenienza:
Atelier Balla, Roma,
Collezione Prof. G. Corsi, Roma
Collezione privata, Italia

Nel 1912, quando è ospite dei Lowenstein a Dϋsseldorf per decorare la loro casa in riva al fiume Reno, Giacomo Balla sviluppa il tema di quelle che saranno in seguito denominate Compenetrazioni iridescenti. Parte tutto dallo studio dell’iride. Immensi spazi di piante e prati si interpongono nelle lunghe e distese pianure; tutto diventa, per la qualità della luce, più misterioso e velato, e la materia meno reale (….). Attraverso un percorso pittorico di analisi e sintesi svolto esaminando il tema delle Compenetrazioni, Balla realizza questo progetto per mosaico sviluppando le linee azzurre e gialle (o rosa e azzurre) in diversi studi arrivando a questo, dove lo schema di triangoli gialli e parallelepipedi azzurri viene incorniciato da un rettangolo color oro come nel piccolo mosaico realizzato nel 1929 ed esposto nel 1987 e Edimburgo da Maurizio Fagiolo dell’Arco (….). Questo progetto si presenta come quello finale, data la vicinanza anche cromatica sia dell’impianto geometrico interno che della cornice. All’Archivio Bio-Iconografico della Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma è conservata la fotografia storica del progetto per mosaico qui analizzato.
Dal testo critico di Elena Gigli, Roma, 14 marzo 2016