Lotto No. 639


Alberto Biasi *


(nato a Padova nel 1937)
Oggetto Ottico - Dinamico, 1961, firmato, datato e numerato (Gruppo) N, A. Biasi, 1961, Reg n. CO 57, stoffa e legno, 99 x 99 cm (diagonale), 71 x 71 cm (lato), (AR)

Certificazione fotografica con firma dell’artista, 7 settembre 2010, n. d’archivio CO57.
L’opera è registrata presso l’Archivio Alberto Biasi, a cura della MAAB Gallery, Milano, n. d’archivio CO57

Provenienza:
Collezione privata europea

Esposizioni:
Mosca, Multimedia Art Museum, Italian Zero & Avantgarde ‘60s, 13 settembre – 30 ottobre 2011, catalogo della mostra p. 226 con riproduz.
Roma, Palazzo della Farnesina, mostra collettiva, 2005–2006 (etichetta sulla scatola di cartone)

Bibliografia:
Addamiano (a cura di), Alberto Biasi. Rilievi ottico dinamici, Galleria Dep Art, Milano, 15 febbraio – 27 aprile 2013, catalogo della mostra p. 103, n. 43 con riproduz.

L’opera è visibile da diverse prospettive.

“Nella mia opera non vi è rappresentazione del movimento, come nel futurismo. Né vi è movimento reale come nella cosiddetta arte cinetica. Se vi è movimento e cangiamento, questi sono frutto della mente del riguardante. Contrariamente a quanto pensavo, il fenomeno è solo in parte spiegabile tramite la psicologia della Gestalt. Il fruitore immagina infatti ciò che manca: il movimento, innanzi tutto. Ma poi riempie e svuota l’opera di altre presenze, come se egli si trasformasse in esecutore di immagini e la mia opera diventasse semplice strumento”
(Alberto Biasi)

Pittore e scultore, Biasi nasce a Padova nel 1937. Dopo gli studi classici, si dedica allo studio dell’Architettura e del design industriale a Venezia. Nel frattempo inizia l’attività artistica e nel 1959 forma il Gruppo N, la cui attività si incentra su ricerche visive e cinetiche, agganciate alla psicologia della percezione e finalizzate alla creazione di oggetti e ambienti che coinvolgono lo spettatore. La prima denominazione del gruppo fu "ennea" (in greco “nove”): nove erano appunto i partecipanti alle prime riunioni di via Accademia a Padova. Inoltre, mentre, "n" (il numero matematico indefinito) lo caratterizzava come gruppo aperto, la lettera "a" era l'iniziale della parola "architetti", visto che Bertoldo, Biasi, Custoza, Ivanoff, Limena, Massironi, Muffato, Pecchini e Pesce, erano tutti studenti presso la facoltà di architettura di Venezia. Tuttavia è interessante riportare le parole del filosofo Dino Formaggio, che ha dedicato al lavoro di Biasi uno studio magistrale, da cui emerge evidente l’irriducibilità dell’artista padovano alle limitazioni di tanta arte gestaltica e anche cinetica: “L’arte di Biasi si decide, fin dal suo primo periodo di ottiche cinetiche, sul limite di una sperimentazione autenticamente fenomenologica. Sono in gioco le leggi e i movimenti di una scienza non obiettivamente naturalistica. […] Sono le leggi che collegano le interazioni tra percezione, memoria e immaginazione nelle dinamiche di realtà di immagini di cui si popola il mondo della pura apparenza. Un’arte, questa di Biasi, che si decide sui limiti di confine delle scienze, ma le disobiettivizza […] per avventurarsi nelle matematiche […] di uno spazio e di una temporalità non banalmente quantitativa, ma agilmente sfumata nell’infinita musicalità dei nostri sensi. Anche quando Alberto Biasi evolve, da quel lontano e sorprendente primo periodo di stampo apparentemente Optical, o altro ancora legato agli entusiasmi di una psicologia naturalisticamente “gestaltista”, e muove verso più consapevoli e maturazioni […] più rigorosamente fenomenologiche, la prima originaria intuizione di una nuova e più scientificamente costruita realtà artistica, non viene mai perduta.”
(Dino Formaggio, citato in “Alberto Biasi. Cinetismo e arte programmata”, Roma 2006, p. 14).

Nelle parole dello stesso Biasi:
Biasi è universalmente riconosciuto come uno dei principali rappresentanti della op-art e dell’arte cinetica e programmata le cui opere si trovano oggi al Museum of Modern Art di New York, alla Galleria Nazionale di Roma e nei musei di Belgrado, Saint Louis, Tokyo, Breslavia, Zagabria, Ulm, oltre che in numerose collezioni italiane e straniere.

01.06.2016 - 19:00

Prezzo realizzato: **
EUR 106.250,-
Stima:
EUR 70.000,- a EUR 100.000,-

Alberto Biasi *


(nato a Padova nel 1937)
Oggetto Ottico - Dinamico, 1961, firmato, datato e numerato (Gruppo) N, A. Biasi, 1961, Reg n. CO 57, stoffa e legno, 99 x 99 cm (diagonale), 71 x 71 cm (lato), (AR)

Certificazione fotografica con firma dell’artista, 7 settembre 2010, n. d’archivio CO57.
L’opera è registrata presso l’Archivio Alberto Biasi, a cura della MAAB Gallery, Milano, n. d’archivio CO57

Provenienza:
Collezione privata europea

Esposizioni:
Mosca, Multimedia Art Museum, Italian Zero & Avantgarde ‘60s, 13 settembre – 30 ottobre 2011, catalogo della mostra p. 226 con riproduz.
Roma, Palazzo della Farnesina, mostra collettiva, 2005–2006 (etichetta sulla scatola di cartone)

Bibliografia:
Addamiano (a cura di), Alberto Biasi. Rilievi ottico dinamici, Galleria Dep Art, Milano, 15 febbraio – 27 aprile 2013, catalogo della mostra p. 103, n. 43 con riproduz.

L’opera è visibile da diverse prospettive.

“Nella mia opera non vi è rappresentazione del movimento, come nel futurismo. Né vi è movimento reale come nella cosiddetta arte cinetica. Se vi è movimento e cangiamento, questi sono frutto della mente del riguardante. Contrariamente a quanto pensavo, il fenomeno è solo in parte spiegabile tramite la psicologia della Gestalt. Il fruitore immagina infatti ciò che manca: il movimento, innanzi tutto. Ma poi riempie e svuota l’opera di altre presenze, come se egli si trasformasse in esecutore di immagini e la mia opera diventasse semplice strumento”
(Alberto Biasi)

Pittore e scultore, Biasi nasce a Padova nel 1937. Dopo gli studi classici, si dedica allo studio dell’Architettura e del design industriale a Venezia. Nel frattempo inizia l’attività artistica e nel 1959 forma il Gruppo N, la cui attività si incentra su ricerche visive e cinetiche, agganciate alla psicologia della percezione e finalizzate alla creazione di oggetti e ambienti che coinvolgono lo spettatore. La prima denominazione del gruppo fu "ennea" (in greco “nove”): nove erano appunto i partecipanti alle prime riunioni di via Accademia a Padova. Inoltre, mentre, "n" (il numero matematico indefinito) lo caratterizzava come gruppo aperto, la lettera "a" era l'iniziale della parola "architetti", visto che Bertoldo, Biasi, Custoza, Ivanoff, Limena, Massironi, Muffato, Pecchini e Pesce, erano tutti studenti presso la facoltà di architettura di Venezia. Tuttavia è interessante riportare le parole del filosofo Dino Formaggio, che ha dedicato al lavoro di Biasi uno studio magistrale, da cui emerge evidente l’irriducibilità dell’artista padovano alle limitazioni di tanta arte gestaltica e anche cinetica: “L’arte di Biasi si decide, fin dal suo primo periodo di ottiche cinetiche, sul limite di una sperimentazione autenticamente fenomenologica. Sono in gioco le leggi e i movimenti di una scienza non obiettivamente naturalistica. […] Sono le leggi che collegano le interazioni tra percezione, memoria e immaginazione nelle dinamiche di realtà di immagini di cui si popola il mondo della pura apparenza. Un’arte, questa di Biasi, che si decide sui limiti di confine delle scienze, ma le disobiettivizza […] per avventurarsi nelle matematiche […] di uno spazio e di una temporalità non banalmente quantitativa, ma agilmente sfumata nell’infinita musicalità dei nostri sensi. Anche quando Alberto Biasi evolve, da quel lontano e sorprendente primo periodo di stampo apparentemente Optical, o altro ancora legato agli entusiasmi di una psicologia naturalisticamente “gestaltista”, e muove verso più consapevoli e maturazioni […] più rigorosamente fenomenologiche, la prima originaria intuizione di una nuova e più scientificamente costruita realtà artistica, non viene mai perduta.”
(Dino Formaggio, citato in “Alberto Biasi. Cinetismo e arte programmata”, Roma 2006, p. 14).

Nelle parole dello stesso Biasi:
Biasi è universalmente riconosciuto come uno dei principali rappresentanti della op-art e dell’arte cinetica e programmata le cui opere si trovano oggi al Museum of Modern Art di New York, alla Galleria Nazionale di Roma e nei musei di Belgrado, Saint Louis, Tokyo, Breslavia, Zagabria, Ulm, oltre che in numerose collezioni italiane e straniere.


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kundendienst@dorotheum.at

+43 1 515 60 200
Asta: Arte contemporanea
Tipo d'asta: Asta in sala
Data: 01.06.2016 - 19:00
Luogo dell'asta: Vienna | Palais Dorotheum
Esposizione: 21.05. - 01.06.2016


** Prezzo d’acquisto comprensivo dei diritti d’asta acquirente e IVA

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