(Uerdingen 1912–1990 Krefeld)
Oggetto-specchio concavo, sul retro firmato, datato Luther 71, 8 x 3 specchi concavi a forma di striscia su tavola di legno dipinta di nero, 101 x 101 x 9,5 cm, in cassetta di plexiglas, (PS)

Il lavoro è registrato presso la Adolf-Luther-Stiftung, Krefeld con il numero di serie Hsp/71/002.

Vogliamo ringraziare la dott.ssa Magdalena Broska, Adolf-Luther-Stiftung Krefeld per la sua gentile collaborazione.

Provenienza:
Collezione privata, Germania

„E quando lo spettatore come dovrebbe fare, si muove di fronte a queste pareti egli si espone, come dovrebbe fare, a una complessa esperienza. la complessità di tale esperienza consiste in ciò che la percezione del cambiamento delle parvenze che si compie nella durata avviene nella consapevolezza di un sistema sempre identico con specchi sempre identici. In quanto sistemi seriali, facilmente comprensibili e assumibili nella coscienza dello spettatore nella loro definita struttura, gli specchi concavi di Luther entrano in relazione dialettica con il cambiamento che essi riflettono.“(1) I 24 specchi concavi, a forma di striscia servono a Luther sia come strumento di semplificazione ottica, che come strumenti di una fenomenologia della luce immateriale che si crea di fronte ad essi ed è da essi creata. Nel campo dell'arte di luce e di oggetti degli anni '60 e '70, Adolf Luther si trovava in una posizione di outsider assoluto. Con lavori come questo egli si è rivolto interamente alla fisicità della percezione visiva della luce come realtà e tema unico, portandola a essere una pietra di paragone per l'arte interiore ed esteriore.(2)
(1) Max Imdahl in: Adolf Luther, luce und Materie, Recklinghausen 1978, p. 24
(2) cfr. Magdalena Broska, Adolf Luther, Eine außergewöhnliche Künstlerkarriere, Goch 2012, p. 20 e seguenti