(attivo a Firenze nell'ultimo terzo del Quattrocento)
Madonna col Bambino, San Giovannino e un angelo,
tempera e oro su tela controfondata su tavola, cm 72 x 53, in cornice

Provenienza:
collezione G. Orlandi, Roma (1961);
collezione privata europea.

Ringraziamo il professor Alessandro Tomei per aver confermato l'attribuzione in base ad una fotografia.

Il dipinto in esame è un lavoro caratteristico del cosiddetto Pseudo Pier Francesco Fiorentino, ovvero degli 'Imitatori di Lippi e Pesellino'.

Il primo a proporre la distinzione fra Pier Francesco Fiorentino (Firenze 1444 o 45– post 1497) e lo Pseudo Pier Francesco Fiorentino fu nel 1928 Frederick Mason Perkins, che radunò sotto questo eponimo un corpus di quadri che nel 1900 Bernard Berenson aveva già attribuito al “vero” Pier Francesco Fiorentino, allievo di Benozzo Gozzoli e Neri di Bicci (F. M. Perkins, Nuovi appunti sulla Galleria Belle Arti di Siena, in: La Balzana, n.s.,II, 1928, pag. 183 – 203, pag. 189). In seguito anche Berenson ammise la distinzione fra i due pittori. Nel 1958 fu quindi Federico Zeri il primo a riconoscere sotto l'eponimo di Pseudo Pier Francesco Fiorentino non più un singolo artista ma piuttosto un intero gruppo di pittori o di botteghe, fra l'altro considerando la notevole mole del corpus di opere, scegliendo per essi l'eponimo di 'Imitatori di Lippi e Pesellino'. Questi avrebbero, servendosi di cartoni, riutilizzato composizioni di Fra' Filippo Lippi e Francesco Pesellino oppure assemblato alcune delle loro opere. I quadri di questo gruppo di artisti sono caratterizzati dall'impiego generoso ed arcaico della lamina d'oro, e molti hanno un cespuglio di rose sullo sfondo.

Anche il dipinto in esame presenta nella postura della Madonna e del Bambino influenze compositive che risalgono a Filippo Lippi, nella fattispecie alla sua Adorazione del Bambino e di San Bernardo (oggi alla Gemäldegalerie, Berlino). La Madonna, il Bambino e San Giovannino sembrano letteralmente copiati da quel dipinto. L'angelo proviene dalla Madonna con Bambino e gli angeli, del Pesellino, al Toledo Museum of Art, Toledo (USA). L'artista aggiunse alla composizione alcuni oggetti simbolici significativi. Il melograno allude alla Risurrezione, ed anche i fiori assumono un importante ruolo iconografico: le rose sono un attributo dell'amore della Madonna. A differenza dai dipinti di Filippo Lippi, lo sfondo è fortemente semplificato, e tra la Madonna e San Giovannino compaiono soltanto alcune rose. Un composizione analoga a questa si conserva nello Szépmu´´vészeti Múzeum a Budapest.