Lotto No. 251


Corneille * (Cornelis van Beverloo)


Corneille * (Cornelis van Beverloo) - Arte contemporanea I

(Liegi 1922–2010 Auvers-sur Oise)
Bicyclistes, 1948, firmato e datato Corneille 48, intitolato, nuovamente firmato e datato sul telaio, olio su tela applicata su tela, 40 x 50 cm, con cornice

Provenienza:
Christie’s Amsterdam, 30 maggio 2006, lotto 183
Collezione privata europea

Bibliografia:
Corneille’s weergaloze werkelijkheid, catalogo della mostra tenutasi presso Cobra Museum voor Moderne Kunst, Amstelveen, 1997 con riproduz.

“Ci sono persone che credono nel paradiso dopo la morte.
Io credo nel paradiso sulla terra.”
Corneille

Il gruppo CoBrA è entrato nella storia dell’arte del ventesimo secolo come uno dei primi esponenti della Neoavanguardia europea emersi dopo la Seconda Guerra Mondiale.
Affondava le proprie radici nel Café Notre Dame a Parigi: fu lì che gli artisti belgi Joseph Noiret e Christian Dotremont, gli olandesi Karel Appel, Constant e Corneille, e l’artista danese Asger Jorn si incontrarono e fondarono il gruppo CoBrA nel 1948. Il nome – coniato da Dotremont – è formato dalle iniziali delle città natali dei membri: Copenaghen, Bruxelles e Amsterdam.
Altri pittori – fra cui Pierre Alechinsky, Robert Jacobsen, Pol Bury, Karl Otto Götz e Lucebert – si sono successivamente uniti al movimento CoBrA, che era tuttavia destinato a un’esistenza breve in quanto gruppo, poiché si sciolse già nel 1951. Malgrado ciò, lo spirito di CoBrA sopravvisse, influenzando tanto la produzione artistica europea quanto quella internazionale.
Gli artisti di CoBrA rifiutarono ogni tipo di etichetta e definizione stilistica. Eppure la diversità e la libertà dei loro percorsi non impedì alle loro opere – come accadde per la maggior parte degli avanguardisti – di parlare una lingua caratteristica, che fece in effetti emergere uno stile: lo stile CoBrA. In breve tempo, il loro lavoro fu ammirato dal pubblico e lodato dai critici, mettendo fine a quello che inizialmente era stato un progetto rivoluzionario. Anche dopo che il gruppo si fu dissolto, tuttavia, gli ex membri rimasero fedeli allo spirito e ai princìpi fondamentali di CoBrA nelle opere successive. Ciò che univa le varie figure di spicco di questo movimento erano le ferite aperte lasciate dalla Seconda Guerra Mondiale. Queste alimentavano il desiderio di superare ogni sorta di idealismo, di rendere l’arte una forza attiva nella vita sociale e politica. Secondo le convinzioni dei membri di CoBrA, i ruoli sociali avevano inibito l’impulso naturale dell’individuo che permette alla creatività di scatenarsi. Da qui il proposito di ridimensionare il ruolo dell’arte professionistica e indebolire il mercato dell’arte dell’epoca, già ben definito, sostenendo un’arte popolare che potesse venire creata da chiunque.Gli artisti CoBrA furono guidati dalla loro intenzione di mettere a confronto il mondo accademico con un “ritorno alle origini”, una consapevolezza dell’arte primitiva, pura, “grezza”. Furono poeti della libertà creativa, riscopritori della spontaneità autentica che il teorico dell’Art Brut Jean Dubuffet (1947) aveva tanto glorificato e ammirato, di un’arte “naïve” che fosse prodotta interamente attraverso meccanismi primordiali – spesso con risultati meravigliosi; ciò svolse un ruolo essenziale per il movimento CoBrA ed ebbe un’influenza decisiva su quegli artisti.
Jorn, Appel, Constant, Corneille, Alechinsky e Lucebert crearono un universo di immagini fantastiche, possentemente simboliche. Formarono mondi abitati da strane creature, al tempo stesso sia gioiose che disturbanti: gatti, uccelli, esseri primordiali e volti distorti permeano e conferiscono energia alle tele degli artisti CoBrA.
I loro dipinti sono spietati e aggressivi, giocano con i colori vivaci e con materiali pastosi, ispirandosi al potere del simbolo e all’astrazione informale.
Il movimento CoBrA può generalmente essere ascritto all’Arte Informale, e specificamente alla pittura gestuale. Questo termine è particolarmente adatto a descrivere opere che mirano a esprimere la rabbia creativa dell’artista. La pennellata e il gesto si mescolano, producendo opere che sembrano essere state gettate sulla tela in modo rapido e privo di sforzo.
“Bello, brutto, impressionante, disgustoso, senza senso, truce, contraddittorio,…
non fa differenza, purché sia vita che sgorghi fuori vigorosamente,” disse Asger Jorn. L’automatismo così come adottato dai Surrealisti, l’espressione caratteristica delle emozioni interiori da parte dell’Espressionismo, la tendenza verso un’immaginazione infantile, persino grottesca: queste sono le fonti – assieme agli ovvi riferimenti alla vivida arte popolare nordica – che nutrono la peculiare arte dei CoBrA.

22.11.2017 - 18:00

Prezzo realizzato: **
EUR 125.000,-
Stima:
EUR 55.000,- a EUR 75.000,-

Corneille * (Cornelis van Beverloo)


(Liegi 1922–2010 Auvers-sur Oise)
Bicyclistes, 1948, firmato e datato Corneille 48, intitolato, nuovamente firmato e datato sul telaio, olio su tela applicata su tela, 40 x 50 cm, con cornice

Provenienza:
Christie’s Amsterdam, 30 maggio 2006, lotto 183
Collezione privata europea

Bibliografia:
Corneille’s weergaloze werkelijkheid, catalogo della mostra tenutasi presso Cobra Museum voor Moderne Kunst, Amstelveen, 1997 con riproduz.

“Ci sono persone che credono nel paradiso dopo la morte.
Io credo nel paradiso sulla terra.”
Corneille

Il gruppo CoBrA è entrato nella storia dell’arte del ventesimo secolo come uno dei primi esponenti della Neoavanguardia europea emersi dopo la Seconda Guerra Mondiale.
Affondava le proprie radici nel Café Notre Dame a Parigi: fu lì che gli artisti belgi Joseph Noiret e Christian Dotremont, gli olandesi Karel Appel, Constant e Corneille, e l’artista danese Asger Jorn si incontrarono e fondarono il gruppo CoBrA nel 1948. Il nome – coniato da Dotremont – è formato dalle iniziali delle città natali dei membri: Copenaghen, Bruxelles e Amsterdam.
Altri pittori – fra cui Pierre Alechinsky, Robert Jacobsen, Pol Bury, Karl Otto Götz e Lucebert – si sono successivamente uniti al movimento CoBrA, che era tuttavia destinato a un’esistenza breve in quanto gruppo, poiché si sciolse già nel 1951. Malgrado ciò, lo spirito di CoBrA sopravvisse, influenzando tanto la produzione artistica europea quanto quella internazionale.
Gli artisti di CoBrA rifiutarono ogni tipo di etichetta e definizione stilistica. Eppure la diversità e la libertà dei loro percorsi non impedì alle loro opere – come accadde per la maggior parte degli avanguardisti – di parlare una lingua caratteristica, che fece in effetti emergere uno stile: lo stile CoBrA. In breve tempo, il loro lavoro fu ammirato dal pubblico e lodato dai critici, mettendo fine a quello che inizialmente era stato un progetto rivoluzionario. Anche dopo che il gruppo si fu dissolto, tuttavia, gli ex membri rimasero fedeli allo spirito e ai princìpi fondamentali di CoBrA nelle opere successive. Ciò che univa le varie figure di spicco di questo movimento erano le ferite aperte lasciate dalla Seconda Guerra Mondiale. Queste alimentavano il desiderio di superare ogni sorta di idealismo, di rendere l’arte una forza attiva nella vita sociale e politica. Secondo le convinzioni dei membri di CoBrA, i ruoli sociali avevano inibito l’impulso naturale dell’individuo che permette alla creatività di scatenarsi. Da qui il proposito di ridimensionare il ruolo dell’arte professionistica e indebolire il mercato dell’arte dell’epoca, già ben definito, sostenendo un’arte popolare che potesse venire creata da chiunque.Gli artisti CoBrA furono guidati dalla loro intenzione di mettere a confronto il mondo accademico con un “ritorno alle origini”, una consapevolezza dell’arte primitiva, pura, “grezza”. Furono poeti della libertà creativa, riscopritori della spontaneità autentica che il teorico dell’Art Brut Jean Dubuffet (1947) aveva tanto glorificato e ammirato, di un’arte “naïve” che fosse prodotta interamente attraverso meccanismi primordiali – spesso con risultati meravigliosi; ciò svolse un ruolo essenziale per il movimento CoBrA ed ebbe un’influenza decisiva su quegli artisti.
Jorn, Appel, Constant, Corneille, Alechinsky e Lucebert crearono un universo di immagini fantastiche, possentemente simboliche. Formarono mondi abitati da strane creature, al tempo stesso sia gioiose che disturbanti: gatti, uccelli, esseri primordiali e volti distorti permeano e conferiscono energia alle tele degli artisti CoBrA.
I loro dipinti sono spietati e aggressivi, giocano con i colori vivaci e con materiali pastosi, ispirandosi al potere del simbolo e all’astrazione informale.
Il movimento CoBrA può generalmente essere ascritto all’Arte Informale, e specificamente alla pittura gestuale. Questo termine è particolarmente adatto a descrivere opere che mirano a esprimere la rabbia creativa dell’artista. La pennellata e il gesto si mescolano, producendo opere che sembrano essere state gettate sulla tela in modo rapido e privo di sforzo.
“Bello, brutto, impressionante, disgustoso, senza senso, truce, contraddittorio,…
non fa differenza, purché sia vita che sgorghi fuori vigorosamente,” disse Asger Jorn. L’automatismo così come adottato dai Surrealisti, l’espressione caratteristica delle emozioni interiori da parte dell’Espressionismo, la tendenza verso un’immaginazione infantile, persino grottesca: queste sono le fonti – assieme agli ovvi riferimenti alla vivida arte popolare nordica – che nutrono la peculiare arte dei CoBrA.


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kundendienst@dorotheum.at

+43 1 515 60 200
Asta: Arte contemporanea I
Tipo d'asta: Asta in sala
Data: 22.11.2017 - 18:00
Luogo dell'asta: Vienna | Palais Dorotheum
Esposizione: 11.11. - 21.11.2017


** Prezzo d’acquisto comprensivo dei diritti d’asta acquirente e IVA

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