Lotto No. 1426


Friedensreich Hundertwasser *


Friedensreich Hundertwasser * - Arte contemporanea

(Vienna 1928–2000 Oceano Pacifico, a bordo della Queen Elizabeth II.) “Globulant”, sul retro firmato, datato Hundertwasser 1956 e con il numero di serie 251, e freccia direzionale e indicazione delle misure, olio su tela (preparata con gesso, bianco di zinco e colla di pesce), 117 x 76 cm, con cornice, (K)

riprodotto e registrato:
Andrea Christa Fürst, Hundertwasser, indice dell’opera-volume II, Taschen, 2002, pagina 309, indice dell’opera-n. 251 (ivi altra indicazione delle misure).

Esposizioni:
Hundertwasser, Galerie H. Kamer, Parigi 1957
Welt-Wander-Museumsausstellung- Oesterreich zeigt den Kontinenten Hundertwasser, The Tel Aviv Museum, Tel Aviv 1976

pubblicato nei Cataloghi delle mostre: Hundertwasser, Kestner-Gesellschaft, Hannover 1964, pagina 141 (con riprod.)
Welt-Wander-Museumsausstellung- Oesterreich zeigt den Kontinenten Hundertwasser, Galleria nazionale islandese, Reykjavik 1976, pagina 161 (con riprod.), Supplemento pagina 34

Provenienza:
Galerie Kamer, Parigi
Collection Samuel Dubiner, Ramat Gan/Tel Aviv
Sotheby’s Londra, Post War and Contemporary Art, 27 giugno 1991, lotto 29
Collezione privata, Toronto,
Proprietà privata, Francia ...

Nel 1955 egli pubblicò nella rivista “Arti Visive”, dil testo“Arte come Transautomatico” sviluppandovi per la prima volta la sua teoria del “film interiore”. Nel 1956 uscì in “Cimaise”, Parigi, l manoscritto su “La visibilité de la création transautomatique”, che fu seguito lo stesso anno in “Phases” da un esempio del suo “Cinéma individuel”: Hundertwasser aveva dato a un quadro 77 titoli, il cui allineamento doveva dare l’idea della successione delle immagini interiori, il “film individuale”, che può essere occasionato dalla contemplazione di un dipinto o di un acquarello. Nel 1957 egli raccolse il suo pensiero in una “grammatica del vedere”. Tanto poetico, diretto e univoco è il normale modo di esprimersi di Hundertwasser, tanto i suoi testi sono di difficile interpretazione. Egli sottolineava di continuo di avventurarsi in terra sconosciuta, dove i tradizionali concetti sono insufficiente e di impiegare solo in modo ausiliario alcune espressioni. Varrebbe certo la pena il tentare di tradurre ciò che Hundertwasser scrisse in quegli anni sulla percezione dell’arte in lingua quotidiana e di commentare esaurientemente il suo sistema. Qui possiamo solo sommariamente sintetizzare le sue più importanti idee.
Hundertwasser partiva dal presupposto che quello che noi chiamiamo „vedere“, sia pochissimo sviluppato, che in realtà noi siamo rimasti analfabeti per quanto attiene al visivo, che l’uomo vede e percepisce in generale solo che ha già visto prima, e che il compito dell’arte moderna è di insegnare un nuovo vedere, anzi a vedere in modo nuovo. Il valore di un’opera d’arte è quindi da collocarsi tanto più in alto quanto essa è in grado di servire a questo scopo. Come John Ruskin nelle sue “Stones of Venice” (1853) Hundertwasser vede il significato dell’opera d’arte in relazione alla molteplicità e qualità delle rappresentazioni interiori che essa può suscitare in noi. Il rango di un quadro è determinato dalla ricchezza di associazioni da esso evocate nei diversi osservatori…
da: „Grammatik des Sehens“, Editions H. Kamer, Parigi, 1957

Esperta: Mag. Elke Königseder Mag. Elke Königseder
+43-1-515 60-358

elke.koenigseder@dorotheum.at

29.11.2012 - 18:00

Prezzo realizzato: **
EUR 268.700,-
Stima:
EUR 220.000,- a EUR 280.000,-

Friedensreich Hundertwasser *


(Vienna 1928–2000 Oceano Pacifico, a bordo della Queen Elizabeth II.) “Globulant”, sul retro firmato, datato Hundertwasser 1956 e con il numero di serie 251, e freccia direzionale e indicazione delle misure, olio su tela (preparata con gesso, bianco di zinco e colla di pesce), 117 x 76 cm, con cornice, (K)

riprodotto e registrato:
Andrea Christa Fürst, Hundertwasser, indice dell’opera-volume II, Taschen, 2002, pagina 309, indice dell’opera-n. 251 (ivi altra indicazione delle misure).

Esposizioni:
Hundertwasser, Galerie H. Kamer, Parigi 1957
Welt-Wander-Museumsausstellung- Oesterreich zeigt den Kontinenten Hundertwasser, The Tel Aviv Museum, Tel Aviv 1976

pubblicato nei Cataloghi delle mostre: Hundertwasser, Kestner-Gesellschaft, Hannover 1964, pagina 141 (con riprod.)
Welt-Wander-Museumsausstellung- Oesterreich zeigt den Kontinenten Hundertwasser, Galleria nazionale islandese, Reykjavik 1976, pagina 161 (con riprod.), Supplemento pagina 34

Provenienza:
Galerie Kamer, Parigi
Collection Samuel Dubiner, Ramat Gan/Tel Aviv
Sotheby’s Londra, Post War and Contemporary Art, 27 giugno 1991, lotto 29
Collezione privata, Toronto,
Proprietà privata, Francia ...

Nel 1955 egli pubblicò nella rivista “Arti Visive”, dil testo“Arte come Transautomatico” sviluppandovi per la prima volta la sua teoria del “film interiore”. Nel 1956 uscì in “Cimaise”, Parigi, l manoscritto su “La visibilité de la création transautomatique”, che fu seguito lo stesso anno in “Phases” da un esempio del suo “Cinéma individuel”: Hundertwasser aveva dato a un quadro 77 titoli, il cui allineamento doveva dare l’idea della successione delle immagini interiori, il “film individuale”, che può essere occasionato dalla contemplazione di un dipinto o di un acquarello. Nel 1957 egli raccolse il suo pensiero in una “grammatica del vedere”. Tanto poetico, diretto e univoco è il normale modo di esprimersi di Hundertwasser, tanto i suoi testi sono di difficile interpretazione. Egli sottolineava di continuo di avventurarsi in terra sconosciuta, dove i tradizionali concetti sono insufficiente e di impiegare solo in modo ausiliario alcune espressioni. Varrebbe certo la pena il tentare di tradurre ciò che Hundertwasser scrisse in quegli anni sulla percezione dell’arte in lingua quotidiana e di commentare esaurientemente il suo sistema. Qui possiamo solo sommariamente sintetizzare le sue più importanti idee.
Hundertwasser partiva dal presupposto che quello che noi chiamiamo „vedere“, sia pochissimo sviluppato, che in realtà noi siamo rimasti analfabeti per quanto attiene al visivo, che l’uomo vede e percepisce in generale solo che ha già visto prima, e che il compito dell’arte moderna è di insegnare un nuovo vedere, anzi a vedere in modo nuovo. Il valore di un’opera d’arte è quindi da collocarsi tanto più in alto quanto essa è in grado di servire a questo scopo. Come John Ruskin nelle sue “Stones of Venice” (1853) Hundertwasser vede il significato dell’opera d’arte in relazione alla molteplicità e qualità delle rappresentazioni interiori che essa può suscitare in noi. Il rango di un quadro è determinato dalla ricchezza di associazioni da esso evocate nei diversi osservatori…
da: „Grammatik des Sehens“, Editions H. Kamer, Parigi, 1957

Esperta: Mag. Elke Königseder Mag. Elke Königseder
+43-1-515 60-358

elke.koenigseder@dorotheum.at


Hotline dell'acquirente lun-ven: 10.00 - 17.00
kundendienst@dorotheum.at

+43 1 515 60 200
Asta: Arte contemporanea
Tipo d'asta: Asta in sala
Data: 29.11.2012 - 18:00
Luogo dell'asta: Vienna | Palais Dorotheum
Esposizione: 17.11. - 29.11.2012


** Prezzo d’acquisto comprensivo dei diritti d’asta acquirente e IVA

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