Lotto No. 606


Cerchia di Jacopo Carucci, detto Pontormo (Pontormo presso Empoli 1494 - Firenze 1556)


Cerchia di Jacopo Carucci,  detto  Pontormo (Pontormo presso Empoli 1494 - Firenze 1556) - Dipinti antichi

Madonna col Bambino e Sant’Anna, olio su tavola, cm 77 x 61, in cornice

Provenienza:
collezione Line, Londra;
asta, Christie’s, Londra, 11 marzo 1918, lotto 107 (come del Sarto);
Vicomte du Poulpiquet del Halgouet, Château de Tregranteur, Guegon, Morbihan, Bretagne;
collezione privata, Bruxelles.

Con le sue forme allungate e la pittura chiaroscurale, la composizione in oggetto ricorda fortemene il Pontormo, maggior pittore della Firenze del Cinquecento ed uno dei più autonomi ed insoliti manieristi. Soprattutto il Bambino Gesù dell’opera in oggetto è estremamente vicino alla tipologia di volti dell’artista, e può essere paragonato alla Madonna col Bambino e San Giovannino Battista già nella collezione Borghi, New York (vedi P. Costamagna Pontormo, Milano 1994, pp. 266/67, no. 86).

Il maggior seguace di Pontormo fu Bronzino, che era stato suo allievo negli anni Venti del Cinquecento e trasformò il primo manierismo del suo maestro nella maniera della metà del secolo. Fu influenzato da Pontormo anche Giovan Battista Naldini, suo allievo nel 1549 -1556. Dopo la morte di Pontormo agli inizi della seconda metà del secolo, alcuni artisti fiorentini, fra cui Maso da San Friano, Girolamo Machietti e Mirabello Cavalori (1510/20–72), rivisitarono l’arte del Pontormo. Elementi caratteristici dello stile di Pontormo si ritrovano nei due dipinti eleganti e dai colori brillanti eseguiti per lo studiolo di Francesco I a Palazzo Vecchio: Il sacrificio di Lavinia e Il lanificio (c. 1570–72; entrambi in situ). A differenza da molti altri manieristi coevi, Cavalori emulò il maestro che ammirava non soltanto imitandone motivi specifici, ma soprattutto cercando di comprenderlo autenticamente e di simulare la sua maniera di vedere e descrivere, e spingendo inoltre al livello logico successivo la sua concezione matura della luce e dello spazio. Il naturalismo relativamente accentuato che trova espressione nel Lanificio influenzò sia Macchietti che Santi di Tito ed ebbe un ruolo decisivo a Firenze nell’evoluzione di uno stile pittorico barocco (vedi From Studio to Studiolo: Florentine Draftsmanship under the First Medici Grand Dukes, catalogo della mostra, L. Feinberg, Oberlin College, Ohio, Allen Memorial Art Museum, 1991; e L. Feinberg, Oxford Art Dictionary). Per il colorismo il dipinto in oggetto può essere paragonato alla Resurrezione di Lazzaro del Cavalori (asta, Piasa, Parigi, 26 marzo 2010, lotto 52).

17.10.2012 - 18:00

Stima:
EUR 200.000,- a EUR 300.000,-

Cerchia di Jacopo Carucci, detto Pontormo (Pontormo presso Empoli 1494 - Firenze 1556)


Madonna col Bambino e Sant’Anna, olio su tavola, cm 77 x 61, in cornice

Provenienza:
collezione Line, Londra;
asta, Christie’s, Londra, 11 marzo 1918, lotto 107 (come del Sarto);
Vicomte du Poulpiquet del Halgouet, Château de Tregranteur, Guegon, Morbihan, Bretagne;
collezione privata, Bruxelles.

Con le sue forme allungate e la pittura chiaroscurale, la composizione in oggetto ricorda fortemene il Pontormo, maggior pittore della Firenze del Cinquecento ed uno dei più autonomi ed insoliti manieristi. Soprattutto il Bambino Gesù dell’opera in oggetto è estremamente vicino alla tipologia di volti dell’artista, e può essere paragonato alla Madonna col Bambino e San Giovannino Battista già nella collezione Borghi, New York (vedi P. Costamagna Pontormo, Milano 1994, pp. 266/67, no. 86).

Il maggior seguace di Pontormo fu Bronzino, che era stato suo allievo negli anni Venti del Cinquecento e trasformò il primo manierismo del suo maestro nella maniera della metà del secolo. Fu influenzato da Pontormo anche Giovan Battista Naldini, suo allievo nel 1549 -1556. Dopo la morte di Pontormo agli inizi della seconda metà del secolo, alcuni artisti fiorentini, fra cui Maso da San Friano, Girolamo Machietti e Mirabello Cavalori (1510/20–72), rivisitarono l’arte del Pontormo. Elementi caratteristici dello stile di Pontormo si ritrovano nei due dipinti eleganti e dai colori brillanti eseguiti per lo studiolo di Francesco I a Palazzo Vecchio: Il sacrificio di Lavinia e Il lanificio (c. 1570–72; entrambi in situ). A differenza da molti altri manieristi coevi, Cavalori emulò il maestro che ammirava non soltanto imitandone motivi specifici, ma soprattutto cercando di comprenderlo autenticamente e di simulare la sua maniera di vedere e descrivere, e spingendo inoltre al livello logico successivo la sua concezione matura della luce e dello spazio. Il naturalismo relativamente accentuato che trova espressione nel Lanificio influenzò sia Macchietti che Santi di Tito ed ebbe un ruolo decisivo a Firenze nell’evoluzione di uno stile pittorico barocco (vedi From Studio to Studiolo: Florentine Draftsmanship under the First Medici Grand Dukes, catalogo della mostra, L. Feinberg, Oberlin College, Ohio, Allen Memorial Art Museum, 1991; e L. Feinberg, Oxford Art Dictionary). Per il colorismo il dipinto in oggetto può essere paragonato alla Resurrezione di Lazzaro del Cavalori (asta, Piasa, Parigi, 26 marzo 2010, lotto 52).


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Asta: Dipinti antichi
Tipo d'asta: Asta in sala
Data: 17.10.2012 - 18:00
Luogo dell'asta: Vienna | Palais Dorotheum
Esposizione: 06.10. - 17.10.2012

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