Sant’Agostino in trono su un rilievo affiancato dai santi Rocco e Sebastiano, olio su tavola, cm 81,8 x 60,8, in cornice

Ringraziamo la dottoressa Nicoletta Pons, che ha potuto determinare il dipinto in oggetto come opera dell’importante Maestro (corrispondenza con il consegnatario del lotto).
Il dipinto è accompagnato da un’expertise scritta della dottoressa Nicoletta Pons.

Questa tavola dall’eccezionale stato di conservazione è un’importante integrazione del catalogo delle opere del Maestro dei Cassoni Campana. Nella sua tesi di dottorato del 1976, Everett Fahy è riuscito a compilare un gruppo di opere di questo ignoto Maestro. Dapprima egli gli diede il nome di “Il Maestro di Tavernelle” da un dipinto conservato nel museo di quella località. Federico Zeri cambiò poi il nome in “Maestro dei Cassoni Campana” e aggiunse otto nuovi dipinti al gruppo riunito da Fahy. Egli riteneva che il pittore fosse un francese che nel primo quarto del Cinquecento aveva lavorato in Toscana. Il dipinto in esame può essere integrato in questo gruppo in base alle sue caratteristiche stilistiche. Ad esempio le fisionomie dei personaggi, la gestualità e la ritmicità dei movimenti sono strettamente affini all’opera conservata a Tavernelle. Anche in questo caso, come in tutti i quadri del Maestro, si riconosce il suo interesse per le vesti lunghe ed ampie, spesso riccamente ricamate, che esaltano i movimenti fluidi ed eleganti delle figure. Da esse si riconosce che il Maestro proveniva dalla bottega di Filippo Lippi. Il piedistallo decorativo, che raffigura una “Adorazione dei Re Magi” eseguita en grisaille ad imitazione del rilievo in pietra, è un’ulteriore dimostrazione dell’abilità artigianale dell’artista. Probabilmente il dipinto faceva parte in un primo momento di una pala d’altare più grande dedicata a Sant’Agostino.