(nata a Friburgo in Brisgovia nel 1961)
Senza titolo, 2000, datato e numerato 2000/ 1049L sul telaio, olio su tela, 250 x 200 cm, con cornice

L’opera è registrata presso l’archivio dell’artista con il n. KG/M 2000/ 1049L. Si ringrazia lo Studio Katharina Grosse per la cortese assistenza.

Provenienza:
Galerie Mark Müller, Zurigo - ivi acquistato dall’attuale proprietario Collezione privata, Germania

Le opere di Katharina Grosse traggono la loro forza d’impatto dall’aspetto estetico e dalla sensualità dei numerosi colori disposti a strati l’uno sull’altro; il dialogo fra di essi, all’interno dell’immagine, è talvolta minuziosamente intonato, mentre in altri casi sembrano scontrarsi. I dipinti di grandi dimensioni, strettamente geometrici, dei tardi anni Novanta del secolo scorso prendono vita grazie all’interazione fra l’impatto dei colori sulla superficie dell’immagine e l’aura eccezionale che irradiano nello spazio circostante. Numerosi stadi dell’opera mostrano uno strato di colore collocato sopra a un altro strato di colore sull’immagine (questo veniva di solito eseguito con una pistola a spruzzo a partire dal 1998), e poi raschiato via con movimenti verticali e orizzontali, così che l’intensità del colore sottostante possa essere vista, come attraverso un pezzo di carta da lucido. Katharina Grosse utilizza questo metodo per conferire alle proprie opere una identità straordinaria, razionalmente intelligibile, profondamente tipica. I suoi lavori ruotano attorno a questo: l’unità dell’opera non viene mai messa in discussione dal dialogo fra i colori. Nonostante ciò, le opere possiedono un aspetto geometrico, il che significa che è a sua volta possibile discernere una coerenza in termini di forma, cosa caratteristica del lavoro dell’artista attorno al Millennio. La presenza di Katharina Grosse nelle proprie opere si articola “in modo piuttosto differente, in effetti come un misto di dinamiche gestuali e disciplina formale. Le pennellate chiaramente visibili sono, senza ambiguità, in relazione con l’asse verticale del corpo della pittrice. Questo andamento in su e in giù determina la struttura, e la pennellata libera risulta in deviazioni leggere verso destra e sinistra, dando l’impressione di un velo di colore che si agita dolcemente nel vento. […]
Pur potendo trarre un’impressione completa dall’opera, l’artista solitamente incrocia una struttura con un’altra, opera con campiture di colore differenti, e in questo modo demarca ampi contesti ordinati che spingono l’idea di una copertura completa all’assurdo. […]
Inoltre, l’andamento in su e in giù dei movimenti non si estende oltre i margini della tela. Al margine superiore, in particolare, l’arrestarsi del movimento del pennello è spesso facile da distinguere, a partire dall’effetto arrotondato e arcuato in quei punti. Questo è meno chiaro al margine inferiore, cosa che potrebbe essere determinata dal fatto che il pennello si distacca più facilmente dalla superficie dipinta nel movimento verso il basso, per poi ripartire con il moto verso l’alto. Ma ai lati, questi rapporti del processo di esecuzione ai bordi dell’immagine si possono verificare molto meno facilmente. […]
Dipingere è un evento tridimensionale per Katharina Grosse, a prescindere dal mezzo che l’artista scelga per farlo, e dal rituale con cui applichi la pittura.”
(Armin Zweite, Farbe, Form, Format. 12 Stichworte zu Katharina Grosse, in: Katharina Grosse, Norimberga 1998, p. 58 e seg.)

“Il colore è concreto e senza parole”
Katharina Grosse