Lotto No. 239


Franz West *


(Vienna 1947–2012)
Senza titolo, primi anni ‘80, cartapesta, vernice, 13 x 41 x 30 cm

Registrato:
Franz West Privatstiftung

Provenienza:
Franz West – ad un amico artista

A vista
All’inizio delle mie espressioni scultoree ho pensato che tutto dovrebbe essere ordinato e avere “un aspetto” armonico o disarmonico da tutti i lati, in alto, in basso. Che tutte le prospettive, che nascono da sole durante l’elaborazione di una scultura non euclidea, avrebbero dovuto essere le parti di un insieme impeccabile. Che parti brutte o inadeguate avrebbero dovuto completare la porzione di bell’aspetto. E che questo insieme di bell’aspetto avrebbe dovuto mantenere il suo essere senza difetto (valore eterno). Questo pensiero corrisponde forse a un’idea di scultura classica (Discobolo, Spinario): “nobile semplicità, quieta grandezza”. Se si passa però con questa ambizione all’esecuzione, si dovrebbe sacrificare tutte le parti interessanti a favore dell’armonia complessiva. Nella scultura classica si trattava sempre di deturpare oppure di idealizzare un dato di partenza (satiri o divinità che diventano atleti o senzatetto). Quando avevo appena cominciato con le sculture lavoravo occasionalmente come pittore e imbianchino. Allora ero tenuto a lavorare “a vista”: ciò significa che si doveva trasmettere al cliente l’impressione che tutto fosse pulito. Ma la realtà = il poco tempo a disposizione non lo permetteva e si doveva lavorare in maniera da creare l’effetto di una dipintura perfetta, mentre gli angoli e le nicchie più nascoste erano stati toccati soltanto superficialmente. L’apparenza di uno stato di perfezione, che è richiesta all’imbianchino, è, per le ragioni appena esposte, un prerequisito, che si lascia realizzare soltanto in parte, anche nelle sculture. Per quanto attiene alle sculture, questo principio della irrealizzabilità significa: volere proseguire il non riproducibile del momentaneo, il non costruibile. (Così come gli autori spesso affermano che i loro testi nascono soltanto durante la scrittura.) Trasferire questo nell’ambito delle belle arti, dove non è più pensabile un agire contemplativo, non produce una cosa costruibile, la quale, quando è sottomessa a una ratio complessiva, risulterebbe per sempre perduta, se non fosse ancora il vero senso dell’oggetto ...
Hans Ulrich Olbrist/Ines Turian, Franz West schrieb, Texte von 1975-2010, Buchhandlung Walther König, 2011

16.05.2018 - 19:00

Prezzo realizzato: **
EUR 35.000,-
Stima:
EUR 25.000,- a EUR 40.000,-

Franz West *


(Vienna 1947–2012)
Senza titolo, primi anni ‘80, cartapesta, vernice, 13 x 41 x 30 cm

Registrato:
Franz West Privatstiftung

Provenienza:
Franz West – ad un amico artista

A vista
All’inizio delle mie espressioni scultoree ho pensato che tutto dovrebbe essere ordinato e avere “un aspetto” armonico o disarmonico da tutti i lati, in alto, in basso. Che tutte le prospettive, che nascono da sole durante l’elaborazione di una scultura non euclidea, avrebbero dovuto essere le parti di un insieme impeccabile. Che parti brutte o inadeguate avrebbero dovuto completare la porzione di bell’aspetto. E che questo insieme di bell’aspetto avrebbe dovuto mantenere il suo essere senza difetto (valore eterno). Questo pensiero corrisponde forse a un’idea di scultura classica (Discobolo, Spinario): “nobile semplicità, quieta grandezza”. Se si passa però con questa ambizione all’esecuzione, si dovrebbe sacrificare tutte le parti interessanti a favore dell’armonia complessiva. Nella scultura classica si trattava sempre di deturpare oppure di idealizzare un dato di partenza (satiri o divinità che diventano atleti o senzatetto). Quando avevo appena cominciato con le sculture lavoravo occasionalmente come pittore e imbianchino. Allora ero tenuto a lavorare “a vista”: ciò significa che si doveva trasmettere al cliente l’impressione che tutto fosse pulito. Ma la realtà = il poco tempo a disposizione non lo permetteva e si doveva lavorare in maniera da creare l’effetto di una dipintura perfetta, mentre gli angoli e le nicchie più nascoste erano stati toccati soltanto superficialmente. L’apparenza di uno stato di perfezione, che è richiesta all’imbianchino, è, per le ragioni appena esposte, un prerequisito, che si lascia realizzare soltanto in parte, anche nelle sculture. Per quanto attiene alle sculture, questo principio della irrealizzabilità significa: volere proseguire il non riproducibile del momentaneo, il non costruibile. (Così come gli autori spesso affermano che i loro testi nascono soltanto durante la scrittura.) Trasferire questo nell’ambito delle belle arti, dove non è più pensabile un agire contemplativo, non produce una cosa costruibile, la quale, quando è sottomessa a una ratio complessiva, risulterebbe per sempre perduta, se non fosse ancora il vero senso dell’oggetto ...
Hans Ulrich Olbrist/Ines Turian, Franz West schrieb, Texte von 1975-2010, Buchhandlung Walther König, 2011


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kundendienst@dorotheum.at

+43 1 515 60 200
Asta: Arte contemporanea I
Tipo d'asta: Asta in sala
Data: 16.05.2018 - 19:00
Luogo dell'asta: Vienna | Palais Dorotheum
Esposizione: 05.05. - 16.05.2018


** Prezzo d’acquisto comprensivo dei diritti d’asta acquirente e IVA

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