Lotto No. 1325


Giorgio de Chirico *


Giorgio de Chirico * - Arte moderna

(Volos, Grecia, 1888–Roma 1978) Ritratto di Raissa, firmato, datato G. de Chirico 1926, olio su tela, cm 92 x 74, in cornice, (PP)

Provenienza:
galleria del Milione, Milano (vedi etichetta a tergo),
galleria Annunciata, Milano (vedi etichetta a tergo + 2 timbri),
galleria d’Arte del Naviglio, Milano (vedi etichetta a tergo + 1 timbro),
galleria d’arte del Cavallino, Venezia (resti di un’etichetta adesiva),
galleria Falsetti, Prato (vedi timbro al verso),
collezione privata, Italia.

Bibliografia:
M. Fagiolo dell’Arco/ P. Baldacci, Giorgio De Chirico Parigi 1924–1929, Milano, 1982, pagina 469 n. 59 con illustrazione;
C. Bruni Sakraischick, Catalogo Generale Giorgio de Chirico, Milano 1987, volume V, n. 500 con illustrazione.

L’opera in esame è il ritratto della prima moglie di Giorgio de Chirico, la ballerina russa Raissa Gurievich. I due si erano conosciuti quando Raissa danzava in un balletto di Stravinsky ed era ospite di un salotto intellettuale negli anni Venti a Roma a casa Signorelli, insieme a de Chirico e ad altri artisti d’eccezione. A quell’epoca Raissa era ancora sposata con il coreografo Kroll. Non si conosce la data dell’inizio della loro relazione, ma Raissa riuscì a convincere Giorgio de Chirico a trasferirsi a Parigi e ad andare a vivere insieme a lei. Nel giugno del 1925 de Chirico comunicò a Pierre Roy con una strana cartolina postale che nell’autunno si sarebbe trasferito a Parigi raccontandogli che il suo nuovo amore, una donna slava ebrea, cui era sentimentalmente legato, se n’era andata ma che lui e lei erano continuavano ad avere un’amicizia platonica – questa è un’ottima descrizione della natura del loro rapporto. A Parigi Raissa smise di danzare e si dedicò allo studio dell’archeologia, un interesse che condivideva con de Chirico. In generale la loro relazione fu caratterizzata da una perfetta armonia culturale.
Nella resa realistica di questo ritratto si riconosce bene l’abilità artistica di de Chirico. Ma la realtà appare quasi mitigata da un livello metafisico. L’atmosfera che prevale è distaccata e lo sguardo di Rissa ci appare sognante. Le pieghe del vestito si ripetono nella struttura della sedia di vimini e dello sfondo. L’analogia cromatica dell’abito e dello sfondo genera poca profondità ed evoca un effetto bidimensionale, interrotto dagli accenti luminosi sulla sedia, il volto e le mani.

Esperta: Mag. Patricia Pálffy Mag. Patricia Pálffy
+43-1-515 60-386

patricia.palffy@dorotheum.at

15.05.2013 - 19:00

Stima:
EUR 150.000,- a EUR 200.000,-

Giorgio de Chirico *


(Volos, Grecia, 1888–Roma 1978) Ritratto di Raissa, firmato, datato G. de Chirico 1926, olio su tela, cm 92 x 74, in cornice, (PP)

Provenienza:
galleria del Milione, Milano (vedi etichetta a tergo),
galleria Annunciata, Milano (vedi etichetta a tergo + 2 timbri),
galleria d’Arte del Naviglio, Milano (vedi etichetta a tergo + 1 timbro),
galleria d’arte del Cavallino, Venezia (resti di un’etichetta adesiva),
galleria Falsetti, Prato (vedi timbro al verso),
collezione privata, Italia.

Bibliografia:
M. Fagiolo dell’Arco/ P. Baldacci, Giorgio De Chirico Parigi 1924–1929, Milano, 1982, pagina 469 n. 59 con illustrazione;
C. Bruni Sakraischick, Catalogo Generale Giorgio de Chirico, Milano 1987, volume V, n. 500 con illustrazione.

L’opera in esame è il ritratto della prima moglie di Giorgio de Chirico, la ballerina russa Raissa Gurievich. I due si erano conosciuti quando Raissa danzava in un balletto di Stravinsky ed era ospite di un salotto intellettuale negli anni Venti a Roma a casa Signorelli, insieme a de Chirico e ad altri artisti d’eccezione. A quell’epoca Raissa era ancora sposata con il coreografo Kroll. Non si conosce la data dell’inizio della loro relazione, ma Raissa riuscì a convincere Giorgio de Chirico a trasferirsi a Parigi e ad andare a vivere insieme a lei. Nel giugno del 1925 de Chirico comunicò a Pierre Roy con una strana cartolina postale che nell’autunno si sarebbe trasferito a Parigi raccontandogli che il suo nuovo amore, una donna slava ebrea, cui era sentimentalmente legato, se n’era andata ma che lui e lei erano continuavano ad avere un’amicizia platonica – questa è un’ottima descrizione della natura del loro rapporto. A Parigi Raissa smise di danzare e si dedicò allo studio dell’archeologia, un interesse che condivideva con de Chirico. In generale la loro relazione fu caratterizzata da una perfetta armonia culturale.
Nella resa realistica di questo ritratto si riconosce bene l’abilità artistica di de Chirico. Ma la realtà appare quasi mitigata da un livello metafisico. L’atmosfera che prevale è distaccata e lo sguardo di Rissa ci appare sognante. Le pieghe del vestito si ripetono nella struttura della sedia di vimini e dello sfondo. L’analogia cromatica dell’abito e dello sfondo genera poca profondità ed evoca un effetto bidimensionale, interrotto dagli accenti luminosi sulla sedia, il volto e le mani.

Esperta: Mag. Patricia Pálffy Mag. Patricia Pálffy
+43-1-515 60-386

patricia.palffy@dorotheum.at


Hotline dell'acquirente lun-ven: 10.00 - 17.00
kundendienst@dorotheum.at

+43 1 515 60 200
Asta: Arte moderna
Tipo d'asta: Asta in sala
Data: 15.05.2013 - 19:00
Luogo dell'asta: Vienna | Palais Dorotheum
Esposizione: 04.05. - 15.05.2013

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