Lotto No. 73


Jacopo Ligozzi


(Verona 1547 - Firenze 1627) Due vasi ansati bruni con mazzi di fiori, olio su tela, cm 50 x 62, in cornice

Provenienza: collezione privata europea Bibliografia: J. T. Spike, Il senso del piacere. Una collezione di nature morte. 2002, pp. 26-28, n. 5, ill. Nel 1577 si recò trentenne a Firenze, dove fu attivo alla corte dei Medici e realizzò illustrazioni botaniche e zoologiche. Un gran numero di queste opere è conservato oggi nel Gabinetto dei Disegni e Stampe negli Uffizi e funse da modello per pittori come Gerolamo Pini e Giovanna Garzoni. La natura morta fu introdotta a Firenze verso la fine del XVI secolo dai Medici quando incaricarono Jacopo Ligozzi di illustrare campioni botanici e zoologici. Sono giunte a noi pochissime nature morte di questo pittore, quindi le tele qui presentate, eseguite con la precisione miniaturistica e il senso del dettaglio finemente ricercato tipici del Ligozzi, rappresentano due esempi di rara qualità e unicità. Il delicato lavoro di pennello e la simmetria delle due coppie di vasi con fiori suggeriscono una data precoce, non più tardi del 1600 secondo lo studioso John Spike (vedi J. T. Spike, Il senso del piacere, una collezione di nature morte, Milano 2002, p. 26). Le decorazioni classiche dei vasi sono tipiche del gusto antiquario del XVI secolo. Si noti il sottile chiaroscuro combinato ad un pronunciato calligrafismo e la semplicità della composizione floreale, che permette di studiare singolarmente ogni fiore. Questa rappresentazione così minuta e ricercata nei dettagli è da collegare alla specializzazione dell'artista nell'illustrazione botanica. La vita artistica di Jacopo Ligozzi si svolge fra il '500 e il '600. Apparteneva a una famiglia di pittori ricamatori e raffinati artigiani al servizio delle corti di Innsbruck e di Trento. Scarse sono le notizie circa la sua formazione: l'unico documento certo è l'apprendistato presso il padre Giovanni Ermanno, pittore attivo a Verona e in Trentino. A Firenze Ligozzi era giunto trentenne nel 1577. Aveva da subito cercato di inserirsi nella corte medicea, offrendo ai granduchi e alle principesse gli estri di un talento che con naturalezza passava dai disegni per ricami ai disegni per arazzi; dagli affreschi alla tavole devozionali fino alle regie di spettacoli di corte. E’ ricordato dal naturalista bolognese Ulisse Aldrovandi, forse il suo più grande estimatore, al servizio di Francesco I de' Medici quale autore di illustrazioni naturalistiche; fiori, erbe e frutti coltivati nei giardini medicei. Grazie a questi lavori raggiunse una notevole celebrità in tutta Europa. Il Ligozzi importò a date precoci un'attenzione verso il mondo naturale che gli veniva dalla tradizione nordica e che si esplicò nel clima delle curiosità tardo manieristiche di Francesco I.

Esperto: Mark MacDonnell Mark MacDonnell
+43 1 515 60 403

mark.macdonnell@dorotheum.at

06.10.2009 - 17:00

Stima:
EUR 100.000,- a EUR 150.000,-

Jacopo Ligozzi


(Verona 1547 - Firenze 1627) Due vasi ansati bruni con mazzi di fiori, olio su tela, cm 50 x 62, in cornice

Provenienza: collezione privata europea Bibliografia: J. T. Spike, Il senso del piacere. Una collezione di nature morte. 2002, pp. 26-28, n. 5, ill. Nel 1577 si recò trentenne a Firenze, dove fu attivo alla corte dei Medici e realizzò illustrazioni botaniche e zoologiche. Un gran numero di queste opere è conservato oggi nel Gabinetto dei Disegni e Stampe negli Uffizi e funse da modello per pittori come Gerolamo Pini e Giovanna Garzoni. La natura morta fu introdotta a Firenze verso la fine del XVI secolo dai Medici quando incaricarono Jacopo Ligozzi di illustrare campioni botanici e zoologici. Sono giunte a noi pochissime nature morte di questo pittore, quindi le tele qui presentate, eseguite con la precisione miniaturistica e il senso del dettaglio finemente ricercato tipici del Ligozzi, rappresentano due esempi di rara qualità e unicità. Il delicato lavoro di pennello e la simmetria delle due coppie di vasi con fiori suggeriscono una data precoce, non più tardi del 1600 secondo lo studioso John Spike (vedi J. T. Spike, Il senso del piacere, una collezione di nature morte, Milano 2002, p. 26). Le decorazioni classiche dei vasi sono tipiche del gusto antiquario del XVI secolo. Si noti il sottile chiaroscuro combinato ad un pronunciato calligrafismo e la semplicità della composizione floreale, che permette di studiare singolarmente ogni fiore. Questa rappresentazione così minuta e ricercata nei dettagli è da collegare alla specializzazione dell'artista nell'illustrazione botanica. La vita artistica di Jacopo Ligozzi si svolge fra il '500 e il '600. Apparteneva a una famiglia di pittori ricamatori e raffinati artigiani al servizio delle corti di Innsbruck e di Trento. Scarse sono le notizie circa la sua formazione: l'unico documento certo è l'apprendistato presso il padre Giovanni Ermanno, pittore attivo a Verona e in Trentino. A Firenze Ligozzi era giunto trentenne nel 1577. Aveva da subito cercato di inserirsi nella corte medicea, offrendo ai granduchi e alle principesse gli estri di un talento che con naturalezza passava dai disegni per ricami ai disegni per arazzi; dagli affreschi alla tavole devozionali fino alle regie di spettacoli di corte. E’ ricordato dal naturalista bolognese Ulisse Aldrovandi, forse il suo più grande estimatore, al servizio di Francesco I de' Medici quale autore di illustrazioni naturalistiche; fiori, erbe e frutti coltivati nei giardini medicei. Grazie a questi lavori raggiunse una notevole celebrità in tutta Europa. Il Ligozzi importò a date precoci un'attenzione verso il mondo naturale che gli veniva dalla tradizione nordica e che si esplicò nel clima delle curiosità tardo manieristiche di Francesco I.

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Asta: Dipinti antichi
Tipo d'asta: Asta in sala
Data: 06.10.2009 - 17:00
Luogo dell'asta: Vienna | Palais Dorotheum
Esposizione: 26.09. - 06.10.2009

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