(Firenze 1601- Innsbruck 1661) Due scene dall'Antico Testamento, Adamo ed Eva nel Paradiso; La famiglia di Adamo olio su tela, cm 126 x 99,5 ciascuno, in cornice

Provenienza: Villa Tassinari, Val di Pesa; collezione privata europea. Bibliografia: Antonella Nesi, Su Francesco Montelatici detto Cecco Bravo e altri dissidenti, in: Paragone/ Arte, XLIX, n. 21 (583), settembre 1998, pp. 69-75). Antonella Nesi scrive a proposito dei nostri dipinti: "Si tratta in primo luogo del pendant 'Adamo ed Eva nel Paradiso terrestre' e la 'Famiglia di Adamo', l'inquieto e ombroso pittore fiorentino immediamente riconoscibile per lo stile che invita a pensieri profondi e a misteriche evocazioni. Le tele appartengono alla maturità del pittore, dense come sono delle esperienze fondamentali che hanno segnato il suo percorso: l' attenzione al manierismo, il fascino dell'antico, l' interesse per la pittura veneziana e l'influenza furiniana si fondono in una miscela caratteristica...". E’ evidentissimo che Cecco Bravo in alcuni motivi ricorre a modelli classici: ad esempio Eva sul quadro “Adamo ed Eva nel Paradiso” ricorda la Venere Medici. Ma si orientò anche ad artisti come Pontormo: nel quadro “La famiglia di Adamo” la posizione di Eva e di uno dei bambini corrisponde a quella di due figure sull’affresco di Pontormo nel chiostro della Santissima Annunziata a Firenze. Antonella Nesi: "Nei dipinti di Villa Tassinari Cecco Bravo accosta al neomanierismo una serie di citazioni dall'antico, interessanti perché frutto dello studio diretto delle collezioni medicee. Mollemente appoggiato al centro della scena Adamo richiama, nella sua posa classicheggiante, l'Ercole farnesiano, una replica del quale Cosimo I fece trasferire a Firenze e che ancora oggi occupa una nicchia del cortile di Palazzo Pitti..." I dipinti qui presenti sono esempi caratteristici dell'arte di Cecco Bravo, uno degli artisti italiani più originali ed interessanti della sua epoca.