Lot Nr. 25


Lavinia Fontana


(Bologna 1552 -1614 Roma) Bildnis von fünf Frauen mit einem Hund und Papagei, Öl auf Leinwand, 187 x 240 cm, ungerahmt

Provenienz: Sammlung/collezione Principi de’Medici di Ottajano; europäische Privatsammlung/collezione privata europea.

Dargestellt ist eine Dame mit ihren Zofen beim Ankleiden. Die kompositionelle Struktur und die subtile sentimentale Expressivität gehören zum gehobenen und raffinierten figurativen Kanon, der die gesamte höfische Porträtkunst gegen Ende des 16. Jahrhunderts in Italien und Europa prägt und bis in die ersten Jahrzehnte des 17. Jahrhunderts reicht. Diese Charakteristika sind auch bezeichnend für die Malerei Lavinia Fontanas, die im letzten Viertel des 16. Jahrhunderts in ihrer Heimatstadt Bologna sehr aktiv war. Sie war eine begabte Porträtmalerin und beherrschte sowohl die durch ihren Vater vermittelte spätmanieristische Formensprache als auch die analytische und naturalistische nordische Auffassung der Porträtkunst. Sie erhielt zahlreiche Aufträge für höfische Porträts, vor allem ab den neunziger Jahren des 16. Jahrhunderts, als sie bereits bekannt war und sich neben ihren zahlreichen Kollegen etabliert hatte. Ein Vergleich des vorliegenden Gemäldes mit einigen Werken der Malerin aus dieser Zeit rechtfertigt die Zuschreibung, siehe das äPorträt einer Adeligen’ im National Museum of Women in the Arts, Washington, datierbar 1584, wo man bereits klar einen höfischen Charakter in der Formensprache erkennt, oder das ’Porträt einer Dame mit Hündchen’ in der Walters Art Gallery, Baltimore, entstanden Ende des 16. Jahrhunderts. Nach eingehender Prüfung des vorliegenden Gemäldes hat Prof. Teresa Cantaro die vollständige Eigenhändigkeit des Gemäldes bestätigt. Sie ordnet das Bild der letzten Phase ihrer künstlerischen Produktion zu, zwischen 1603 -als Lavinia Fontana nach Rom übersiedelte - und der ersten Hälfte des Jahres 1614, ihrem Sterbejahr. Die Datierung basiert auf einem Vergleich mit dem gesicherten Porträt von Bianca degli Utili Maselli aus ihrer römischen Periode.

La scena qui presentata è quella della vestizione della ricca signora assistita da quattro giovani dame, anch’esse riccamente abbigliate, con abiti dello stesso modello e colore, che si occupano di perfezionare i complementi ed i dettagli di tale vestizione, fatti di rifiniture preziose e raffinate. La struttura compositiva e la sottile espressività sentimentale, bloccate in una posa di circostanza, quasi una parata studiata per una rappresentazione ufficiale, appartengono al colto e raffinato codice figurativo presente in tutta la ritrattistica internazionale di corte prodotta verso la fine del Cinquecento in Italia e in Europa e prolungata fino ai primi decenni del Seicento. La severità e staticità della posa e la minuziosità della riproduzione dei dettagli del costume richiamano il mondo fiammingo, mentre la stesura, che si serve di un impasto cromatico liquido capace di alleggerire la forma, conferisce all’immagine una naturalezza lontana dalla definizione cristallina e metallica di ambito nordico. Questi elementi rimandano alla cultura figurativa dell’Italia centro settentrionale, bolognese in particolare, che si è nutrita dell’influenza fiamminga innestandola sul ceppo del codice internazionale tardo manierista, a lungo riproposto, e sulla ricerca naturalistica che si afferma a partire dagli anni Ottanta del Cinquecento. Tali caratteristiche sono proprie della pittrice bolognese Lavinia Fontana, attivissima nella propria città natale nell’ultimo quarto del XVI secolo e oltre, ritrattista abile, capace di padroneggiare sia il linguaggio del tardo manierismo appreso dal padre, sia la lucida e analitica visione d’oltralpe, ma attenta anche al dato naturalistico proprio all’ambiente bolognese e a tutta l’Italia del nord.
Numerosi sono i ritratti aristocratici realizzati dalla Fontana per una committenza cortese, soprattutto a partire dai primi anni Novanta del XVI secolo, quando l’artista, ormai matura e nota nel panorama produttivo, si afferma pienamente a fianco dei suoi numerosi colleghi. Il confronto del presente dipinto con alcuni ritratti eseguiti dalla pittrice in quel periodo, giustifica l’attribuzione. Si veda il ‘Ritratto di Nobildonna’, presso il National Museum of Women in the Arts, di Washington, databile al 1584, dove si trova già chiaramente impostato il canone figurativo legato alla ritrattistica cortese, o il ‘Ritratto di Signora con cagnolino’, della fine del secolo XVI, nella Walters Art Gallery di Baltimora, in cui vediamo codificato l’impianto strutturale e il valore iconico del personaggio. Ma l’analogia più stringente si trova nelle immagini femminili riprodotte nella grande tela conservata presso la National Gallery of Ireland di Dublino, La visita della regina di Saba a Salomone’, databile tra il 1598 e il 1600(figg. n. 3 e n. 4), ritratto allegorico di Eleonora de’ Medici e il marito Vincenzo I Gonzaga con la corte.
Assolutamente rispondente è l’intonazione aulica delle due opere, così come lo sfarzo dei vestiti sontuosi, vaporosi, ricchi di trasparenze ma anche di lucentezze nell’analisi minuziosa dei broccati, dei gioielli, delle trine sulle gorgiere a lattuga, nelle pettinature alte sul capo con la fronte scoperta per lasciare visibile pienamente il volto leggermente allungato. Significativo anche il confronto con un bel disegno di Lavinia Fontana conservato nel Gabinetto dei Disegni e delle stampe nella Galleria degli Uffizi a Firenze (inv. 12197F), ‘Ritratto di gentildonna’, databile anch’esso alla fine degli anni Novanta del XVI secolo. Risulta evidente l’affinità stilistica nella minuta linea disegnativa che definisce la forma. Dopo attenta analisi del ritratto in esame, la Prof. ssa Teresa Cantaro ha confermato pienamente l’attribuzione dell’opera a Lavinia Fontana, collocandola nell’ultima fase della sua produzione artistica, tra il 1603, anno del trasferimento a Roma della pittrice, ed entro la prima metà del 1614, anno della sua morte. La datazione è suggerita dal confronto con il Ritratto di Bianca degli Utili Maselli, accertato al periodo romano.
Possiamo considerare questo splendido ritratto una ‘testimonianza illuminante della fase romana dell’artista, di cui purtroppo si conosce molto poco. Nulla però si può avanzare sul piano dell’identificazione della nobildonna. Si sa che il monumentale ritratto è stato nelle proprietà dei principi de’ Medici di Ottajano, ramo campano della nota famiglia fiorentina. Non si conoscono però i passaggi di proprietà avuti dal ritratto nel corso dei secoli, pertanto non si riesce a collocare l’opera nel suo specifico contesto di committenza. Si ringrazia la Professoressa Maria Teresa Cantaro per aver confermato l’attribuzione e per aver contribuito alla catalogazione.

Provenienz: Sammlung/collezione Principi de’Medici di Ottajano; europäische Privatsammlung/collezione privata europea. Dargestellt ist eine Dame mit ihren Zofen beim Ankleiden. Die kompositionelle Struktur und die subtile sentimentale Expressivität ge

Experte: Mark MacDonnell Mark MacDonnell
+43 1 515 60 403

old.masters@dorotheum.com

21.04.2010 - 18:00

Erzielter Preis: **
EUR 306.300,-
Schätzwert:
EUR 80.000,- bis EUR 120.000,-

Lavinia Fontana


(Bologna 1552 -1614 Roma) Bildnis von fünf Frauen mit einem Hund und Papagei, Öl auf Leinwand, 187 x 240 cm, ungerahmt

Provenienz: Sammlung/collezione Principi de’Medici di Ottajano; europäische Privatsammlung/collezione privata europea.

Dargestellt ist eine Dame mit ihren Zofen beim Ankleiden. Die kompositionelle Struktur und die subtile sentimentale Expressivität gehören zum gehobenen und raffinierten figurativen Kanon, der die gesamte höfische Porträtkunst gegen Ende des 16. Jahrhunderts in Italien und Europa prägt und bis in die ersten Jahrzehnte des 17. Jahrhunderts reicht. Diese Charakteristika sind auch bezeichnend für die Malerei Lavinia Fontanas, die im letzten Viertel des 16. Jahrhunderts in ihrer Heimatstadt Bologna sehr aktiv war. Sie war eine begabte Porträtmalerin und beherrschte sowohl die durch ihren Vater vermittelte spätmanieristische Formensprache als auch die analytische und naturalistische nordische Auffassung der Porträtkunst. Sie erhielt zahlreiche Aufträge für höfische Porträts, vor allem ab den neunziger Jahren des 16. Jahrhunderts, als sie bereits bekannt war und sich neben ihren zahlreichen Kollegen etabliert hatte. Ein Vergleich des vorliegenden Gemäldes mit einigen Werken der Malerin aus dieser Zeit rechtfertigt die Zuschreibung, siehe das äPorträt einer Adeligen’ im National Museum of Women in the Arts, Washington, datierbar 1584, wo man bereits klar einen höfischen Charakter in der Formensprache erkennt, oder das ’Porträt einer Dame mit Hündchen’ in der Walters Art Gallery, Baltimore, entstanden Ende des 16. Jahrhunderts. Nach eingehender Prüfung des vorliegenden Gemäldes hat Prof. Teresa Cantaro die vollständige Eigenhändigkeit des Gemäldes bestätigt. Sie ordnet das Bild der letzten Phase ihrer künstlerischen Produktion zu, zwischen 1603 -als Lavinia Fontana nach Rom übersiedelte - und der ersten Hälfte des Jahres 1614, ihrem Sterbejahr. Die Datierung basiert auf einem Vergleich mit dem gesicherten Porträt von Bianca degli Utili Maselli aus ihrer römischen Periode.

La scena qui presentata è quella della vestizione della ricca signora assistita da quattro giovani dame, anch’esse riccamente abbigliate, con abiti dello stesso modello e colore, che si occupano di perfezionare i complementi ed i dettagli di tale vestizione, fatti di rifiniture preziose e raffinate. La struttura compositiva e la sottile espressività sentimentale, bloccate in una posa di circostanza, quasi una parata studiata per una rappresentazione ufficiale, appartengono al colto e raffinato codice figurativo presente in tutta la ritrattistica internazionale di corte prodotta verso la fine del Cinquecento in Italia e in Europa e prolungata fino ai primi decenni del Seicento. La severità e staticità della posa e la minuziosità della riproduzione dei dettagli del costume richiamano il mondo fiammingo, mentre la stesura, che si serve di un impasto cromatico liquido capace di alleggerire la forma, conferisce all’immagine una naturalezza lontana dalla definizione cristallina e metallica di ambito nordico. Questi elementi rimandano alla cultura figurativa dell’Italia centro settentrionale, bolognese in particolare, che si è nutrita dell’influenza fiamminga innestandola sul ceppo del codice internazionale tardo manierista, a lungo riproposto, e sulla ricerca naturalistica che si afferma a partire dagli anni Ottanta del Cinquecento. Tali caratteristiche sono proprie della pittrice bolognese Lavinia Fontana, attivissima nella propria città natale nell’ultimo quarto del XVI secolo e oltre, ritrattista abile, capace di padroneggiare sia il linguaggio del tardo manierismo appreso dal padre, sia la lucida e analitica visione d’oltralpe, ma attenta anche al dato naturalistico proprio all’ambiente bolognese e a tutta l’Italia del nord.
Numerosi sono i ritratti aristocratici realizzati dalla Fontana per una committenza cortese, soprattutto a partire dai primi anni Novanta del XVI secolo, quando l’artista, ormai matura e nota nel panorama produttivo, si afferma pienamente a fianco dei suoi numerosi colleghi. Il confronto del presente dipinto con alcuni ritratti eseguiti dalla pittrice in quel periodo, giustifica l’attribuzione. Si veda il ‘Ritratto di Nobildonna’, presso il National Museum of Women in the Arts, di Washington, databile al 1584, dove si trova già chiaramente impostato il canone figurativo legato alla ritrattistica cortese, o il ‘Ritratto di Signora con cagnolino’, della fine del secolo XVI, nella Walters Art Gallery di Baltimora, in cui vediamo codificato l’impianto strutturale e il valore iconico del personaggio. Ma l’analogia più stringente si trova nelle immagini femminili riprodotte nella grande tela conservata presso la National Gallery of Ireland di Dublino, La visita della regina di Saba a Salomone’, databile tra il 1598 e il 1600(figg. n. 3 e n. 4), ritratto allegorico di Eleonora de’ Medici e il marito Vincenzo I Gonzaga con la corte.
Assolutamente rispondente è l’intonazione aulica delle due opere, così come lo sfarzo dei vestiti sontuosi, vaporosi, ricchi di trasparenze ma anche di lucentezze nell’analisi minuziosa dei broccati, dei gioielli, delle trine sulle gorgiere a lattuga, nelle pettinature alte sul capo con la fronte scoperta per lasciare visibile pienamente il volto leggermente allungato. Significativo anche il confronto con un bel disegno di Lavinia Fontana conservato nel Gabinetto dei Disegni e delle stampe nella Galleria degli Uffizi a Firenze (inv. 12197F), ‘Ritratto di gentildonna’, databile anch’esso alla fine degli anni Novanta del XVI secolo. Risulta evidente l’affinità stilistica nella minuta linea disegnativa che definisce la forma. Dopo attenta analisi del ritratto in esame, la Prof. ssa Teresa Cantaro ha confermato pienamente l’attribuzione dell’opera a Lavinia Fontana, collocandola nell’ultima fase della sua produzione artistica, tra il 1603, anno del trasferimento a Roma della pittrice, ed entro la prima metà del 1614, anno della sua morte. La datazione è suggerita dal confronto con il Ritratto di Bianca degli Utili Maselli, accertato al periodo romano.
Possiamo considerare questo splendido ritratto una ‘testimonianza illuminante della fase romana dell’artista, di cui purtroppo si conosce molto poco. Nulla però si può avanzare sul piano dell’identificazione della nobildonna. Si sa che il monumentale ritratto è stato nelle proprietà dei principi de’ Medici di Ottajano, ramo campano della nota famiglia fiorentina. Non si conoscono però i passaggi di proprietà avuti dal ritratto nel corso dei secoli, pertanto non si riesce a collocare l’opera nel suo specifico contesto di committenza. Si ringrazia la Professoressa Maria Teresa Cantaro per aver confermato l’attribuzione e per aver contribuito alla catalogazione.

Provenienz: Sammlung/collezione Principi de’Medici di Ottajano; europäische Privatsammlung/collezione privata europea. Dargestellt ist eine Dame mit ihren Zofen beim Ankleiden. Die kompositionelle Struktur und die subtile sentimentale Expressivität ge

Experte: Mark MacDonnell Mark MacDonnell
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Auktion: Alte Meister
Auktionstyp: Saalauktion
Datum: 21.04.2010 - 18:00
Auktionsort: Wien | Palais Dorotheum
Besichtigung: 10.04. - 21.04.2010


** Kaufpreis inkl. Käufergebühr und Mehrwertsteuer

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