Lotto No. 591


Paolo de Matteis


Paolo de Matteis - Dipinti antichi

(Piano del Cilento 1662– Napoli 1728)
Il ratto di Europa,
olio su tela, cm 152 x 203, in cornice

Provenienza:
Marchesi di San Germano, Napoli, XIX secolo;
per via ereditaria ai Baroni Incarnati, di Ruvo di Puglia, Napoli, primi del Novecento;
per via ereditaria agli attuali proprietari.

Ringraziamo il professor Giuseppe Scavizzi che ha proposto l'attribuzione a Paolo de Matteis in base ad una fotografia digitale.

Si mostra qui chiaramente l'ascendente dei modelli di Luca Giordano, per cui il dipinto si può paragonare con la versione giordanesca del tema dipinta fra il 1683 ed il 1685 (Milano, collezione privata) (vedi N. Spinosa e W. Prohaska (a cura di), Luca Giordano: 1634–1705, Napoli 2011, pag. 284, n. 88). Il colorismo luminoso e chiaro dell'opera in esame è tipico della pittura partenopea tra la fine del Seicento e gli inizi del Settecento. La composizione tradisce anche l'influenza del classicismo romano imperante alla fine del Seicento, che si esprime nell'atmosfera serena e disinvolta.

Il mito del ratto di Europa affascinò gli artisti per secoli: Giove, il più potente degli dei, si era innamorato della principessa Europa e decise di rapirla. Assunta la forma di un magnifico toro bianco, convinse la fanciulla a montargli in groppa Ma non appena Europa salì, il toro spiccò la corsa in direzione del mare e portò Europa terrorizzata dalla sua città natale Sidone all'isola di Creta.

Professore Riccardo Lattuada ha suggerito un attribuzione alternativa a Nicola Malinconico (Napoli 1663-1721) per il presente dipinto.

09.04.2014 - 18:00

Stima:
EUR 100.000,- a EUR 150.000,-

Paolo de Matteis


(Piano del Cilento 1662– Napoli 1728)
Il ratto di Europa,
olio su tela, cm 152 x 203, in cornice

Provenienza:
Marchesi di San Germano, Napoli, XIX secolo;
per via ereditaria ai Baroni Incarnati, di Ruvo di Puglia, Napoli, primi del Novecento;
per via ereditaria agli attuali proprietari.

Ringraziamo il professor Giuseppe Scavizzi che ha proposto l'attribuzione a Paolo de Matteis in base ad una fotografia digitale.

Si mostra qui chiaramente l'ascendente dei modelli di Luca Giordano, per cui il dipinto si può paragonare con la versione giordanesca del tema dipinta fra il 1683 ed il 1685 (Milano, collezione privata) (vedi N. Spinosa e W. Prohaska (a cura di), Luca Giordano: 1634–1705, Napoli 2011, pag. 284, n. 88). Il colorismo luminoso e chiaro dell'opera in esame è tipico della pittura partenopea tra la fine del Seicento e gli inizi del Settecento. La composizione tradisce anche l'influenza del classicismo romano imperante alla fine del Seicento, che si esprime nell'atmosfera serena e disinvolta.

Il mito del ratto di Europa affascinò gli artisti per secoli: Giove, il più potente degli dei, si era innamorato della principessa Europa e decise di rapirla. Assunta la forma di un magnifico toro bianco, convinse la fanciulla a montargli in groppa Ma non appena Europa salì, il toro spiccò la corsa in direzione del mare e portò Europa terrorizzata dalla sua città natale Sidone all'isola di Creta.

Professore Riccardo Lattuada ha suggerito un attribuzione alternativa a Nicola Malinconico (Napoli 1663-1721) per il presente dipinto.


Hotline dell'acquirente lun-ven: 10.00 - 17.00
old.masters@dorotheum.at

+43 1 515 60 403
Asta: Dipinti antichi
Tipo d'asta: Asta in sala
Data: 09.04.2014 - 18:00
Luogo dell'asta: Vienna | Palais Dorotheum
Esposizione: 29.03. - 09.04.2014