Lotto No. 97


Leopold Carl Müller


(Dresda 1834-1892 Vienna)
Portatori d’acqua egiziani, firmato e datato Leopold Carl Müller, 1880, olio su tela, cm. 72 x 118, in cornice, (Rei)

Provenance:
French Gallery London/H. Wallis, sold to Alexander Young in 1880
Private German property

Si veda per confronto: Orientalische Reise, Malerei und Exotik im späten 19. Jhdt. (Viaggio orientale, pittura ed esotico nel tardo Ottocento), 306a mostra speziale del Museo di Vienna in cooperazione con la Galleria residenziale di Salisburgo, Museo di Vienna nella Hermesvilla, 16 ottobre 2003 – 12 aprile 2004, p. 179, n. 27 (scena di genere con portatori d’acqua, studio di composizione)

Ringraziamo il Dr. Peter Jánosi per la sua assistenza scientifica: "Sie kennen Sie ja, diese graziösen Weiber mit den riesigen Wasserkrügen die sie so leicht tragen, den einen schlanken immer schön geformten Arm senkrecht gestreckt bis zum Henkel des Kruges, den anderen in die Hüfte gestemmt. Wie herrlich ihnen die Gewänder immer fallen! Wir Maler mit unseren Absichtlichkeiten sind Pfuscher neben diesen Weibern mit dem eminenten Sinn für die Anordnung eines Gewandes" (“Conoscete sicuramente queste donne graziose con le gigantesche brocche d’acqua che sembrano portare con tale leggerezza, un braccio slanciato sempre ben formato, teso verticalmente fino all’ansa della brocca, l’altro puntato sui fianchi. Come ricadono sempre i loro vestiti meravigliosamente! Noi pittori con i nostri propositi siamo dei dilettanti accanto a queste donne dotate del senso eminente di sistemare un vestito”) scrisse Leopold Carl Müller il 6.1.1877 al suo amico, l’egittologo e scrittore Georg Ebers. Tre anni più tardi, quando aveva compiuto il presente dipinto (1880), l’artista si trovava all’apice della sua creazione artistica. (...) Tra il 1874 e il 1886 Müller compì nove viaggi in Egitto – paese straordinariamente amato da lui - e tradusse le sue impressioni in innumerevoli dipinti, studi, abbozzi e lettere. Non erano i relitti imponenti dell’epoca dei faraoni, ma la vita della popolazione e le animate strade e piazze dell’Egitto che catturarono in modo irresistibile l’interesse dell’artista. "Das, was mich am Meisten interessierte in Egypten das sind alle jene Volkssitten welche sich in Gottes freier schöner Natur manifestiren, das Treiben auf den Märkten, die Gebräuche auf den Friedhöfen auf den Dörfern und das Leben in der Wüste." („Quello che mi interessa di più in Egitto sono tutti i costumi popolari che si manifestano nella bella natura libera di Dio, la vita animata nei mercati, le usanze nei cimiteri e nei paesi e la vita nel deserto.”)(lettera scritta a G. Ebers il 9.11. 1876). Il presente dipinto con caratteristiche straordinarie per dettaglio e fedeltà alla natura prova la grande ammirazione di Müller come pure la perfezione della sua bravura artistica. In una splendida giornata con un cielo blu una donna che porta dell’acqua cammina in compagnia di una ragazza e seguito da un uomo chinato in avanti che porta un otre pieno d’acqua sul dorso. Le tre persone formano il centro del dipinto e l’artista ha eseguito questo gruppo conla massima accuratezza. Mentre la donna di carnagione scura sorregge con la mano sinistra la brocca riempita d’acqua fino all’orlo e posta sulla sua testa, con la mano destra tiene la piega anteriore del suo vestito. In questa scena Müller ha reso in maniera ineguagliata la postura di una fellah che sembra portare senza fatica una brocca d’acqua pesante sulla testa. Solo il suo sguardo diretto per terra rivela la sua concentrazione. La testa della donna è avvolta in un velo nero sotto il quale emergono grandi orecchini tondi. La grande scollatura del vestito fa riconoscere abbondanti gioielli in oro che decorano il collo terminando sul petto. Mentre i bracciali a cerchio che ornano le braccia, i piedi e le orecchie facevano parte dell’abbellimento quotidiano delle fellah egiziane, i gioielli portati sul petto sembrano essere stati aggiunti dall’artista. Questa forma speciale di gioielli è una caratteristica famosa dell’artista che si trova in alcuni dipinti di Müller. Benché il dipinto sembri molto realistico non costituisce un’istantanea documentaria presa in un certo luogo anche se Müller Müller ebbe senza dubbio ripetutamente osservato tali scene quotidiane durante i suoi soggiorni per lunghi mesi. La composizione del quadro è un’impostazione ben ponderata e accurata di piccoli motivi singolari intrecciati tra di loro a piacere dal pittore e basandosi su uno spirito particolare d’osservazione per creare un’entità armonica e così una scena apparentemente realistica che rendeva perfettamente la situazione, l’atmosfera e la luce. Questo modo di lavorare era caratteristico dell’artista. Effettivamente questo quadro contiene elementi come persone e gruppi di persone, ma anche sfondi che si ritrovano in forma e posa simili in altri dipinti. (...) Ma di particolare interesse è il gruppo di edifici sul margine sinistro del dipinto. (...) (...) La forma caratteristica di questa moschea è facile da identificare. (...) Si tratta della moschea Ibrahim el-Desuki denominata secondo il santo musulmano omonimo nella città di Desuk situata nel nord-ovest del delta del Nilo che Müller visitò già durante il suo primo soggiorno in Egitto nel 1874. Lettera scritta a Ebers il 9.11.1876: "Ich war vor zwei Jahren auf dem Markte in Desuc, nahm mir den Fotografen Steiner aus Cairo mit, und machte 30 Aufnahmen in der Stadt des Ibrahim. Können Sie auch eine quasi Ansicht von Desuc brauchen d. h. von der großen Mosché... Die Glasplatten von meinen Aufnahmen habe ich zerstören lassen. Niemand besitzt daher meine Aufnahmen." (“Due anni fa sono stato al mercato di Desuc, ho preso con me il fotografo Steiner di Cairo e ho preso 30 fotografie nella città di Ibrahim. Avete anche bisogno di una quasi veduta di Desuc, ciò vuole dire della grande moschea... Ho fatto distruggere le lastre di vetro delle mie fotografie. Quindi nessuno possiede le mie fotografie.“) Siccome Müller preferiva lavorare con tali “materiali di ripiena” non è sicuro se volesse veramente insediare i suoi “portatori d’acqua“ nel delta occidentale. La veduta pittoresca sembra piuttosto essere stata l’ideale staffage dello sfondo per le sue portatrici d’acqua rappresentanti il tipo femminile atemporale della popolazione rurale egiziana. Quanto ai “portatori d’acqua“ esiste anche uno studio generale ultimamente esposto alla mostra "Orientalische Reise. Malerei und Exotik im späten 19. Jahrhundert" (Viaggio orientale. Pittura ed esotico nel tardo Ottocento) nel 2003/2004. E’ interessante che lo studio e il dipinto compiuto nel 1880 siano quasi identici, compresi minimi dettagli, a caratterizzare in maniera significativa il modo di lavorare di Müller.(...) Il dipinto è firmato e datato, ma manca l’indicazione del luogo, così non si sa esattamente se il dipinto sia veramente stato compiuto in Egitto.(...) Il presente dipinto fu esposto dal 1885-86 in una retrospettiva di Müller.

Esperta: Mag. Dimitra Reimüller Mag. Dimitra Reimüller
+43-1-515 60-355

19c.paintings@dorotheum.at

12.10.2010 - 18:00

Stima:
EUR 350.000,- a EUR 450.000,-

Leopold Carl Müller


(Dresda 1834-1892 Vienna)
Portatori d’acqua egiziani, firmato e datato Leopold Carl Müller, 1880, olio su tela, cm. 72 x 118, in cornice, (Rei)

Provenance:
French Gallery London/H. Wallis, sold to Alexander Young in 1880
Private German property

Si veda per confronto: Orientalische Reise, Malerei und Exotik im späten 19. Jhdt. (Viaggio orientale, pittura ed esotico nel tardo Ottocento), 306a mostra speziale del Museo di Vienna in cooperazione con la Galleria residenziale di Salisburgo, Museo di Vienna nella Hermesvilla, 16 ottobre 2003 – 12 aprile 2004, p. 179, n. 27 (scena di genere con portatori d’acqua, studio di composizione)

Ringraziamo il Dr. Peter Jánosi per la sua assistenza scientifica: "Sie kennen Sie ja, diese graziösen Weiber mit den riesigen Wasserkrügen die sie so leicht tragen, den einen schlanken immer schön geformten Arm senkrecht gestreckt bis zum Henkel des Kruges, den anderen in die Hüfte gestemmt. Wie herrlich ihnen die Gewänder immer fallen! Wir Maler mit unseren Absichtlichkeiten sind Pfuscher neben diesen Weibern mit dem eminenten Sinn für die Anordnung eines Gewandes" (“Conoscete sicuramente queste donne graziose con le gigantesche brocche d’acqua che sembrano portare con tale leggerezza, un braccio slanciato sempre ben formato, teso verticalmente fino all’ansa della brocca, l’altro puntato sui fianchi. Come ricadono sempre i loro vestiti meravigliosamente! Noi pittori con i nostri propositi siamo dei dilettanti accanto a queste donne dotate del senso eminente di sistemare un vestito”) scrisse Leopold Carl Müller il 6.1.1877 al suo amico, l’egittologo e scrittore Georg Ebers. Tre anni più tardi, quando aveva compiuto il presente dipinto (1880), l’artista si trovava all’apice della sua creazione artistica. (...) Tra il 1874 e il 1886 Müller compì nove viaggi in Egitto – paese straordinariamente amato da lui - e tradusse le sue impressioni in innumerevoli dipinti, studi, abbozzi e lettere. Non erano i relitti imponenti dell’epoca dei faraoni, ma la vita della popolazione e le animate strade e piazze dell’Egitto che catturarono in modo irresistibile l’interesse dell’artista. "Das, was mich am Meisten interessierte in Egypten das sind alle jene Volkssitten welche sich in Gottes freier schöner Natur manifestiren, das Treiben auf den Märkten, die Gebräuche auf den Friedhöfen auf den Dörfern und das Leben in der Wüste." („Quello che mi interessa di più in Egitto sono tutti i costumi popolari che si manifestano nella bella natura libera di Dio, la vita animata nei mercati, le usanze nei cimiteri e nei paesi e la vita nel deserto.”)(lettera scritta a G. Ebers il 9.11. 1876). Il presente dipinto con caratteristiche straordinarie per dettaglio e fedeltà alla natura prova la grande ammirazione di Müller come pure la perfezione della sua bravura artistica. In una splendida giornata con un cielo blu una donna che porta dell’acqua cammina in compagnia di una ragazza e seguito da un uomo chinato in avanti che porta un otre pieno d’acqua sul dorso. Le tre persone formano il centro del dipinto e l’artista ha eseguito questo gruppo conla massima accuratezza. Mentre la donna di carnagione scura sorregge con la mano sinistra la brocca riempita d’acqua fino all’orlo e posta sulla sua testa, con la mano destra tiene la piega anteriore del suo vestito. In questa scena Müller ha reso in maniera ineguagliata la postura di una fellah che sembra portare senza fatica una brocca d’acqua pesante sulla testa. Solo il suo sguardo diretto per terra rivela la sua concentrazione. La testa della donna è avvolta in un velo nero sotto il quale emergono grandi orecchini tondi. La grande scollatura del vestito fa riconoscere abbondanti gioielli in oro che decorano il collo terminando sul petto. Mentre i bracciali a cerchio che ornano le braccia, i piedi e le orecchie facevano parte dell’abbellimento quotidiano delle fellah egiziane, i gioielli portati sul petto sembrano essere stati aggiunti dall’artista. Questa forma speciale di gioielli è una caratteristica famosa dell’artista che si trova in alcuni dipinti di Müller. Benché il dipinto sembri molto realistico non costituisce un’istantanea documentaria presa in un certo luogo anche se Müller Müller ebbe senza dubbio ripetutamente osservato tali scene quotidiane durante i suoi soggiorni per lunghi mesi. La composizione del quadro è un’impostazione ben ponderata e accurata di piccoli motivi singolari intrecciati tra di loro a piacere dal pittore e basandosi su uno spirito particolare d’osservazione per creare un’entità armonica e così una scena apparentemente realistica che rendeva perfettamente la situazione, l’atmosfera e la luce. Questo modo di lavorare era caratteristico dell’artista. Effettivamente questo quadro contiene elementi come persone e gruppi di persone, ma anche sfondi che si ritrovano in forma e posa simili in altri dipinti. (...) Ma di particolare interesse è il gruppo di edifici sul margine sinistro del dipinto. (...) (...) La forma caratteristica di questa moschea è facile da identificare. (...) Si tratta della moschea Ibrahim el-Desuki denominata secondo il santo musulmano omonimo nella città di Desuk situata nel nord-ovest del delta del Nilo che Müller visitò già durante il suo primo soggiorno in Egitto nel 1874. Lettera scritta a Ebers il 9.11.1876: "Ich war vor zwei Jahren auf dem Markte in Desuc, nahm mir den Fotografen Steiner aus Cairo mit, und machte 30 Aufnahmen in der Stadt des Ibrahim. Können Sie auch eine quasi Ansicht von Desuc brauchen d. h. von der großen Mosché... Die Glasplatten von meinen Aufnahmen habe ich zerstören lassen. Niemand besitzt daher meine Aufnahmen." (“Due anni fa sono stato al mercato di Desuc, ho preso con me il fotografo Steiner di Cairo e ho preso 30 fotografie nella città di Ibrahim. Avete anche bisogno di una quasi veduta di Desuc, ciò vuole dire della grande moschea... Ho fatto distruggere le lastre di vetro delle mie fotografie. Quindi nessuno possiede le mie fotografie.“) Siccome Müller preferiva lavorare con tali “materiali di ripiena” non è sicuro se volesse veramente insediare i suoi “portatori d’acqua“ nel delta occidentale. La veduta pittoresca sembra piuttosto essere stata l’ideale staffage dello sfondo per le sue portatrici d’acqua rappresentanti il tipo femminile atemporale della popolazione rurale egiziana. Quanto ai “portatori d’acqua“ esiste anche uno studio generale ultimamente esposto alla mostra "Orientalische Reise. Malerei und Exotik im späten 19. Jahrhundert" (Viaggio orientale. Pittura ed esotico nel tardo Ottocento) nel 2003/2004. E’ interessante che lo studio e il dipinto compiuto nel 1880 siano quasi identici, compresi minimi dettagli, a caratterizzare in maniera significativa il modo di lavorare di Müller.(...) Il dipinto è firmato e datato, ma manca l’indicazione del luogo, così non si sa esattamente se il dipinto sia veramente stato compiuto in Egitto.(...) Il presente dipinto fu esposto dal 1885-86 in una retrospettiva di Müller.

Esperta: Mag. Dimitra Reimüller Mag. Dimitra Reimüller
+43-1-515 60-355

19c.paintings@dorotheum.at


Hotline dell'acquirente lun-ven: 10.00 - 17.00
kundendienst@dorotheum.at

+43 1 515 60 200
Asta: Dipinti del XIX secolo
Tipo d'asta: Asta in sala
Data: 12.10.2010 - 18:00
Luogo dell'asta: Vienna | Palais Dorotheum
Esposizione: 02.10. - 12.10.2010