(Verona 1547– Firenze 1627)
Due vasi bianchi con mazzi di fiori,
olio su tela, cm 49 x 62,5, in cornice

Provenienza:
collezione privata europea.

Bibliografia:
J. T. Spike, Il senso del piacere. Una collezione di nature morte. 2002, pp. 26–29, n. 6, con ill.

Jacopo Ligozzi discendeva da una famiglia di pittori che eseguivano disegni preparatori per arazzi ed artigiani attivi alle corti di Innsbruck e Trento. Nel 1577 all’età di trent’anni si trasferì a Firenze, dove fu attivo alla corte dei Medici eseguendovi illustrazioni botaniche e zoologiche. Svariati esemplari di quei dipinti si conservano oggi nel Gabinetto dei Disegni e Stampe negli Uffizi, e funsero da modello per pittori come Gerolamo Pini e Giovanna Garzoni.

La natura morta fu introdotta a Firenze alla fine del XVI secolo, quando i Medici commissionarono a Jacopo Ligozzi illustrazioni botaniche. Soltanto poche nature morte di questo pittore si sono conservate fino ai nostri giorni, per cui i due dipinti in oggetto, eseguiti con grande precisione e tanto amore per i dettagli, sono rari e straordinari esempi di alta qualità.

La finezza della pennellata e la simmetria dei due vasi di fiori, secondo John Spike, inducono ad una datazione dei quadri come opere giovanili dell’artista, non posteriori al 1600 (cfr. J. T. Spike, 2002, pag. 26). Il decoro classico dei vasi è consono al gusto cinquecentesco. Si osservi in particolare il fine effetto chiaroscurale, abbinato ad una notevole eleganza calligrafica ed alla semplicità della composizione floreale che consente di studiare ogni singolo fiore.

Figlio del pittore Giovanni Ermanno Ligozzi, Jacopo Ligozzi si trasferì a Firenze nel 1576 per lavorare alla corte dei Medici. Studiò presso l’Accademia del Disegno e nel 1587 divenne pittore di corte del granduca Ferdinando I, con una sua bottega nel Casino Mediceo.

Pendant del lotto numero 565.